Valle d'Aosta in festa per 1014/a Fiera di Sant'Orso
30 dicembre, 12:29Il fascino della Fiera - che si svolge nel centro storico di Aosta - risiede anche nella sua lunga tradizione: la kermesse è datata, infatti, all'anno 1.000 e affonda le radici nella leggenda secondo la quale Sant'Orso, vissuto anteriormente al IX secolo, era solito distribuire ai poveri indumenti e 'sabot', tipiche calzature in legno. Durante i due giorni della Fiera un migliaio di espositori, in rappresentanza di tutti i settori tradizionali, presentano e illustrano ai turisti prodotti artigianali di vari settori: sculture e bassorilievi in legno, lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio, tessitura del 'drap' (stoffa in lana lavorata su antichi telai in legno), e poi merletti, vimini, oggetti per la casa, scale in legno, botti, attrezzi per il lavoro nei campi come le scale per la raccolta dei frutti, il rastrello per la fienagione, vari tipi di cesti, la slitta per il trasporto del fieno, e ancora abbigliamento tradizionale e calzature. Anticipata da un'omonima Fiera dell'artigianato che si tiene a Donnas, nella bassa Valle d'Aosta (dal 17 al 19 gennaio), la 'foire' si sviluppa nel cuore di Aosta con 'epicentro' nell'antico borgo medievale di Sant'Orso, mentre in piazza Chanoux viene allestito l'Atelier, la mostra mercato riservata alle imprese e ai maestri artigiani valdostani. Oltre al coté artigianale, la Fiera è celebre anche per l'atmosfera che vi si respira: nei 'Punti rossoneri', disseminati lungo l'itinerario, si possono gustare le specialità della cucina tradizionale, mentre tra le strette vie medievali del centro storico si tengono, in maniera estemporanea, esibizioni e spettacoli musicali di gruppi folkloristici che trovano il loro clou nella serata della 'Veillà' tra i due giorni di Fiera. Nelle storiche cantine, per l'occasione aperte al pubblico, la città trascorre un'indimenticabile notte di festa tra musica, canti, libagioni e spuntini a base di di brodo caldo, vin brule', salumi e formaggi.