Riguardano la carenza di
personale, la "precarietà dei contratti che sta portando alla
fuga di molti professionisti formati in Umbria verso le regioni
limitrofe (che offrono contratti di lavoro migliori)" e
richieste economiche del personale impegnato nella seconda
ondata della pandemia Covid le criticità segnalate dai
rappresentanti sindacali dei lavoratori della sanità ascoltati
dalla terza Commissione dell'Assemblea legislativa presieduta da
Eleonora Pace. In particolare l'Organismo si è confrontato con
Fp Cgil, Uil Fpl, Ugl medica, Cisl funzione pubblica, Nursind,
Fsi Usai per elaborare proposte ed indirizzi condivisi volti a
fronteggiare l'attuale emergenza sanitaria.
Per i sindacati - riferisce Palazzo Cesaroni - è stato
"disatteso" il verbale dell'accordo con la Giunta regionale del
5 maggio che prevedeva assunzioni a tempo indeterminato per dare
un assetto più stabile alle strutture sanitarie e incentivi al
personale per il riconoscimento dell'impegno profuso e
dell'esposizione al rischio. "Il sistema - è stato detto - ha
dovuto affrontare una seconda ondata dieci volte superiore alla
prima per numero di contagi, con il doppio dei ricoveri in
terapia intensiva ma con lo stesso organico. Gli operatori hanno
fatto il possibile e l'impossibile, ma questa situazione non può
durare troppo a lungo, serve un forte inserimento di personale e
occorre farlo con rapporti stabili, per cercare di consolidare
la presenza di professionisti nel servizio sanitario
dell'Umbria".
La presidente della Commissione, Eleonora Pace, ha ricordato
che l'Umbria "sconta criticità più grandi delle altre regioni
perché non erano state fatte assunzioni ma a questo si sta
ponendo rimedio, come dimostrano le 499 assunzioni, le 432
stabilizzazioni e l'istituzione di 92 Usca".
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