E' stato "fortemente potenziato"
il sistema delle vaccinazioni anti Covid in Umbria. Lo ha
sottolineato il commissario regionale per l'emergenza Massimo
D'Angelo durante la conferenza stampa di aggiornamento
settimanale.
Nel corso dell'incontro è stato spiegato che anche il piano
vaccinale umbro cambierà modello, in base a quello nuovo
nazionale del Governo che ha modificato le priorità per la
somministrazione. D'Angelo ha comunque rivendicato
"l'appropriatezza" raggiunta finora dall'Umbria rispetto al
piano nazionale perché "non ha né anticipato né posticipato
categorie cui bisogna tendere per garantire un intervento
omogeneo su tutto il territorio nazionale".
Il commissario ha poi sottolineato che mentre il primo marzo
il numero delle dosi inoculate era 33.367, il 10 marzo era
60.971 con un incremento del 45%.
D'Angelo ha aggiunto che per rendere più capillare sul
territorio gli interventi, la Regione intende agire in tre
direzioni: i punti vaccinali ospedalieri, quelli nei territori,
che si stanno incrementando, e con i 720 medici di assistenza
primaria. "Si sta valutando - ha annunciato - la possibilità di
un loro coinvolgimento massivo nella campagna vaccinale, qualora
arrivi un'adeguata quantità di dosi, visto che con i medici di
famiglia abbiamo avuto importanti risultati, toccando quota 75%
nelle campagne vaccinali influenzali. Se la consegna delle dosi
sarà congrua con questa triplice azione saremo tempestivi".
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