Difficoltà tecniche e burocratiche
nella prenotazione dei vaccini anti Covid per i caregiver degli
appartenenti alle categorie vulnerabili vengono evidenziate da
diversi associati alle organizzazioni federate a Fish Umbria.
Organismo che rappresenta le associazioni impegnate per la
tutela delle persone con disabilità e dei loro familiari.
"Da chi sta tentando di registrarsi arrivano segnalazioni di
difficoltà. Riescono infatti a prenotarsi solo i familiari dei
minorenni che usufruiscono della Legge 104, ma non quelli degli
adulti" ha detto all'ANSA Andrea Tonucci, vice presidente della
Fish in Umbria. "Problemi ci sono stati anche - aggiunge - per
alcune persone con disabilità la cui certificazione '104'
risaliva a prima del 2010. Questo perché i vari data base non
dialogano tra loro. Molti documenti sono ancora cartacei e non
sono stati digitalizzati. Con le questioni legate ai vaccini
Covid emerge la conferma di un sistema di welfare ancora troppo
frammentato che perde di vista la complessità dei problemi e
quindi delle soluzioni da mettere in campo".
Tra le questioni sollevate anche l'esclusione, in base alla
normativa nazionale e regionale, dei caregiver delle persone con
autismo tra quelli con priorità per la vaccinazione.
"Come ho potuto sperimentare anche di persona - ha detto
ancora Tonucci - si costringe il 'soggetto fragile' a vaccinarsi
dove sono disponibili le dosi. Piuttosto che costringere le
persone a spostarsi da un comune all'altro potevano essere
meglio riforniti i punti vaccinali delle aree con maggior
richiesta. Stiamo constatando che chi ha più difficoltà legate
alla sua condizione ha maggiori problemi nell'accedere alla
vaccinazione. Ora, subito - conclude il vicepresidente di Fish
-, è necessario individuare le criticità emerse durante durante
quello che è stato uno strees test del sistema di welfare
regionale, le cause e i rimedi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA