Dalla primavera 2022 la Galleria
nazionale dell'Umbria, al momento chiusa per "restauri", aprirà
al pubblico mostrando il suo nuovo allestimento. Proprio nel
momento in cui veniva "posata la prima pietra", ad annunciare il
progetto e le novità - tra le più rilevanti le sale dedicate a
Perugino, di cui il museo conserva il maggior numero di opere al
mondo, la Biblioteca, il rinnovato bookshop e l'apertura
all'arte contemporanea - è stato il direttore Marco Pierini.
Un progetto di riallestimento del percorso espositivo che,
come ha ricordato lui stesso è nato nel 2016 con l'attribuzione
di un finanziamento di 5 milioni di euro da parte del Fondo
Sviluppo e Coesione. "Di tutti i fondi assegnati ai musei - ha
spiegato - il progetto che riguarda il nostro spazio è quello
più articolato perché comprende non solo lavori ma anche
servizi".
Il nuovo progetto di riallestimento (l'ultimo è stato
eseguito in due fasi tra il 2002 e il 2006), che porta la firma
di Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici, ha fornito l'occasione
per rivedere la selezione delle opere e i criteri del loro
ordinamento lungo il percorso espositivo. "L'intento perseguito
fin da subito - ha affermato Pierini - è stato di lavorare per
trasformare la Galleria in un museo del terzo millennio, fedele
alla sua storia e alla sua identità, ma all'avanguardia per
quanto riguarda la conservazione del patrimonio, la sicurezza
dei beni e delle persone, la sostenibilità ambientale, la
comunicazione interna ed esterna, l'interdisciplinarità e
l'internazionalità della ricerca".
Dalla prossima primavera il visitatore troverà quindi un
percorso più semplice e intuitivo al servizio di un ordinamento
museale cronologico, con alcuni inserti di opere recentemente
acquisite o richiamate dai depositi. A integrazione della visita
il progetto multimediale curato da Magister Art, pensato allo
scopo di fornire approfondimenti e angolazioni inedite su una
selezione del patrimonio esposto. Per la prima volta, poi, la
Galleria nazionale dell'Umbria si apre al contemporaneo,
ospitando lavori dei tre più significativi artisti umbri del
Novecento: Gerardo Dottori, Alberto Burri e Leoncillo.
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