"Oggi agli Atenei è chiesto uno
sforzo molto forte di collaborazione. Se noi sapremo sfruttare
le reciproche capacità saremo in grado anche di vincere questa
grandissima sfida di poter sfruttare al meglio i finanziamenti
che l'Europa ci ha permesso di avere": è quanto ha detto la
ministra dell'Università e della Ricerca ,Maria Cristina Messa,
durante il suo intervento alla cerimonia di apertura dell'anno
accademico dell'Università degli Studi di Perugia. "Siamo il
Paese in Europa che ha avuto più finanziamenti e abbiamo una
responsabilità che non è solo verso il nostro Paese ma che è
verso l'Europa e verso il mondo" ha aggiunto.
"Se fallisce l'Italia - ha proseguito Messa - su questa cosa
fallisce anche l'Europa perché ha dato fiducia". Per il ministro
"non è sufficiente ovviamente avere grandi idee e grandi
progetti ma bisogna anche dare gli strumenti per poterlo fare".
"Io credo - ha proseguito - che il compito di questo Ministero
in questo periodo sia proprio quello di dare gli strumenti che
riguardano sicuramente il finanziamento e le riforme che sono
necessarie al nostro sistema .Abbiamo pubblicato sul sito un
calendario di bandi che questo ministero metterà fino a dicembre
del 2022 con un ammontare veramente significativo di fondi, che
sono attorno ai 10 miliardi complessivamente, di cui sei grande
parte sono del Piano nazionale di ripresa e di resilienza e il
rimanente sono fondi nazionali".
Per la ministra uno dei punti fondamentali è quello della
programmazione. "Noi - ha sottolineato - abbiamo avuto un
sistema in cui programmare era molto difficile. Non c'era un
obiettivo a lungo termine ma gli obiettivi erano sempre o di
colmare delle lacune improvvise oppure di portare a casa qualche
cosa nello stesso anno. In questo periodo particolare, forse
anche grazie al piano nazionale, abbiamo cercato di mettere a
terra tutti gli elementi che possono far pensare a cosa sarà fra
cinque, fra dieci anni. Non possiamo continuare a cercare di
organizzare, di dare un futuro senza avere una programmazione".
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