"Dopo il valzer di nomine nei
vertici della sanità, assistiamo al primo caso di dimissioni a
scoppio ritardato, il direttore Chiarelli firma oggi per
dimettersi tra due mesi. Intanto in Umbria i pazienti Covid
occupano il 35 per cento dei posti di reparti in area non
critica, il dato peggiore di tutta Italia secondo i dati di
Agenas, elaborati dalla Fondazione Gimbe. Si tratta di un
elemento allarmante e preoccupante, alla luce di una
riacutizzazione della pandemia da Covid19, che dimostra anche
come la nostra Regione non abbia lavorato a sufficienza per
potenziare il sistema sanitario con le risorse governative
arrivate per l'occasione": lo sostengono i consiglieri regionali
del Partito democratico Tommaso Bori, vicepresidente della
Commissione Sanità, e Fabio Paparelli, commentando "i dati umbri
relativi ai posti letto in area medica occupati da pazienti
Covid".
"In questo quadro di rinnovato allarme e tensione legata
all'emergenza sanitaria - dicono Bori e Paparelli - ci sentiamo
di condannare fermamente anche la scelta della Giunta Tesei di
non prorogare le Usca fino a fine anno, come deciso da altre
Regioni italiane, apparendo fin troppo impegnata nella questione
delle spartizioni delle poltrone apicali in ospedali e Usl.
L'altro appello e allarme che rilanciamo è quello di una massima
attenzione ai medici di medicina generale e alla continuità
assistenziale, i cosiddetti medici di famiglia e guardie
mediche. Si tratta - concludono - di uno degli ultimi presidi
rimasti sul territorio ed è fondamentale alleggerire la
pressione su di loro, come sui dipartimenti di prevenzione e
sulla sanità territoriale".
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