(ANSA) - ROMA, 10 MAR - Superficiali e dovute a una faglia a
basso angolo, forse quella denominata Alto Tiberina: è l'origine
delle scosse che hanno interessato ieri l'Umbria, con epicentro
a pochi chilometri da Umbertide e la maggiore con magnitudo 4.6.
A spiegarlo è Claudio Chiarabba, direttore del Dipartimento
Terremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
(Ingv).
Le scosse registrate ieri nei pressi di Umbertide (PG) "sono
abbastanza superficiali e avvengono o su una faglia normale a
basso angolo chiamata Alto Tiberina (che noi conosciamo e
studiamo da anni) o su un segmento che termina su di essa", ha
spiegato all'ANSA, Chiarabba. Una zona lungo la quale sono stati
istallati una serie di strumenti multiparametrici (sismici,
geodetici e geochimici) per studiare a fondo le caratteristiche
e l'eventuale capacità di generare terremoti, in teoria
difficile per la sua geometria a basso angolo. Faglie che hanno
un angolo differente da quelle 'standard' che "accomodano
l'estensione tipica dell'Appennino (che ha una velocità di 2-3
millimetri l'anno) hanno angoli maggiori, di 50-60 gradi". "Gli
eventi di ieri - ha aggiunto Chiarabba - sono avvenuti in un
piccolo volume vicino all'emersione in superficie di tale
faglia". (ANSA).