Volevano assaltare il palazzo del governo del Michigan e, prima delle elezioni presidenziali del 3 novembre, rapire la governatrice democratica Gretchen Whitmer, con l'obiettivo finale di scatenare una guerra civile. Il piano è stato sventato dall'Fbi che ha arrestato sei esponenti della galassia dell'estrema destra con l'accusa di terrorismo, associazione a delinquere e tentata cospirazione.
In tutto le persone messe sotto accusa sono 13 e molte di loro rischiano ora l'ergastolo. Il gruppo paramilitare, in possesso di armi da fuoco ed esplosivi, voleva far scattare il piano durante l'estate, quando la Whitmer era finita sotto i riflettori per essere stata nella rosa delle candidate alla vicepresidenza presa in considerazione da Joe Biden. E per questo finita anche nel mirino delle critiche di Donald Trump, soprattutto quando la politica democratica in agosto varò un decreto con severe restrizioni anticoronavirus, per evitare il diffondersi dei contagi. "Liberate il Michigan!", uno dei tweet del presidente americano in quei giorni, quando davanti allo State Capitol della capitale del Michigan, Lansing, centinaia di persone, anche armate, si radunarono per protestare contro il lockdown. Gli agenti federali sono entrati in azione poco prima che la milizia, che contava di arrivare fino a 200 uomini, finisse di completare l'addestramento già in corso con l'effettuazione di esercitazioni di tipo militare. Mentre gli incontri clandestini per mettere a punto la missione avvenivano nel seminterrato di un negozio accessibile solo attraverso una botola nascosta sotto un tappeto.
Il piano prevedeva di tenere in ostaggio la Whitmer, di spostarla in una località più sicura nel vicino stato del Wisconsin e di processarla per 'tradimento'. Sia ad agosto che a settembre, quindi, l'abitazione dove la politica trascorre solitamente le vacanze è stata costantemente sotto controllo da parte del gruppo di cospiratori. L'episodio alimenta le preoccupazioni in vista del voto del 3 novembre, con il rischio che le tensioni della campagna elettorale possano degenerare in episodi criminali. "Tutti possiamo non essere d'accordo sulla politica, ma queste differenze non dovrebbero mai tradursi in violenza", ha affermato Matthew Schneider, il procuratore del distretto orientale dello Stato del Michigan.