"Non si capisce se il consiglio regionale c'è o ci fa. Nella legge sulle ulteriori misure regionali urgenti a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese collegate all'emergenza sanitaria, che ha letteralmente investito la Valle d'Aosta, ci sono evidenti discrepanze. In maniera particolare le misure economiche per i lavoratori dipendenti, attualmente in cassa integrazione, risultano essere insufficienti: solo 200 euro per il mese di marzo. Tanto valeva fare un Bonus per un carrello della spesa".
Lo scrivono, in una nota, Cgil, Cisl e Uil all'indomani dell'approvazione delle nuove misure a favore di famiglie e imprese.
"Per quanto riguarda l' articolo 8 - proseguono - perché non è stato stanziato nulla per i lavoratori e per le famiglie che avranno una cassa integrazione che arriverà a malapena a 900 euro? Sarà la maggioranza di coloro che rimarrà senza stipendio".
"Ci aspettavamo anche una maggiore attenzione nei confronti di quei lavoratori - si legge ancora - che, terminata la disoccupazione, sarebbero dovuti rientrare al lavoro. Sono prevalentemente gli stagionali, quegli ex lavoratori, che per effetto della pandemia, non sono stati riassunti. E sono gli stessi che sono esclusi anche dal reddito di cittadinanza e da qualsiasi altra forma di ammortizzatore sociale. Mentre, invece, reputiamo positivo aver incluso il bonus per i lavoratori dipendenti atipici, per i collaboratori domestici e per i tirocinanti, come fortemente sollecitato da noi in seconda commissione. Erano lavoratori completamente esclusi dagli ammortizzatori sociali".
"Cosa si poteva fare di più? Un taglio alle remunerazioni dei consiglieri e degli assessori, che mediamente percepiscono più di 10.000 euro mensili. Sarebbe stato un segnale concreto di vicinanza al popolo valdostano. Tenuto conto che forse alcuni di loro, se non ci fosse stata questa emergenza, non siederebbero neanche più su quegli scranni. L'elemosina non ci piace" concludono i sindacati.
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