Il freddo può aver contribuito in maniera determinante alla diffusione del coronavirus. E' l'ipotesi riportata dal fisico Fabio Truc e contenuta in uno studio a cui il ricercatore valdostano ha partecipato. "La Valle d'Aosta - ha spiegato - è stata colpita quando le temperature erano basse. Altrimenti non vedo altre caratteristiche ambientali che giustifichino la diffusione del virus nella regione alpina, certamente non l'inquinamento. La densità di popolazione è un fattore importante, vedi la Lombardia, ma la Valle d'Aosta non ce l'ha elevata". Dallo studio, che ha raccolto dati sulle temperature, emerge che "sotto i 25 gradi il virus risulta indebolito".
Per quanto riguarda la contaminazione da coronavirus in Valle d'Aosta "la grande massa di turisti a fine febbraio potrebbe aver creato le condizioni, la finestra temporale correla con la potenziale fonte di contagio portata dai villeggianti".
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