Pur nell'incertezza sulla data di apertura le principali stazioni sciistiche della Valle d'Aosta hanno iniziato la produzione di neve artificiale. Lo conferma Ferruccio Fournier, presidente dell'Avif, l'associazione che riunisce le società degli impianti di risalita. "Visto lo scarso innevamento naturale, - spiega - non possiamo più aspettare: lo scorso anno a quest'epoca c'era già oltre un metro di neve sulle nostre piste e avevamo già gli impianti aperti".
Sulle prospettive del settore, i gestori degli impianti di risalita valdostani brancolano nel buio: "Non sappiamo cosa potrà succedere, le notizie che arrivano da Roma sono contraddittorie - spiega il presidente Avif, Ferruccio Fournier - certo è che, quando ce lo consentiranno, dobbiamo essere pronti a partire subito".
Il settore ha fatturato 76 milioni di euro nella scorsa stagione, interrotta in anticipo dalla prima ondata della pandemia: l'obiettivo era di raggiungere i 100 milioni di euro. Le principali società (Courmayeur, La Thuile, Cervinia, Monterosa ski, Pila) sono di proprietà regionale. "Per quest'anno è impossibile fare una stima delle potenziali perdite - spiega Fournier - cercheremo di recuperare nella parte di stagione in cui saremo aperti".
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