"La Cgil Valle d'Aosta ritiene inaccettabili le parole espresse dai consiglieri della Lega in Consiglio regionale: ritenere che un'educazione basata sul patriarcato abbia generato uomini forti e stabili significa avallare una cultura del predominio degli uomini sulle donne.
Significa non comprendere quanto il patriarcato sia un problema sia per le donne sia per gli uomini. Quella patriarcale non è un'educazione che insegna ai giovani ad affrontare le difficoltà della vita ma al contrario è un approccio alla vita e alle relazioni basate sulla sopraffazione, sulla presunta superiorità dell'uomo sulla donna e su una società fondata sulla forza, sul dominio e sull'aggressione". E' quanto si legge in una nota della Cgil Valle d'Aosta in merito al dibattito in Consiglio Valle a seguito dell'omicidio di Giulia Cecchettin. "Pertanto riteniamo fortemente irresponsabili - prosegue - le parole espresse dai due rappresentanti in seno al più alto consesso regionale, porgendo, oltre tutto, il fianco alla cultura della minimizzazione del crimine, derubricando tutte le violenze sulle donne, fino al più estremo del femminicidio, a un semplice squilibrio psichico".
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