"Ancora una volta in Consiglio regionale la Lega ha dimostrato un atteggiamento lontano dalla realtà. I consiglieri Distort e Manfrin hanno sostenuto che il patriarcato 'ha dato intere generazioni di uomini forti e stabili' lasciando intendere che non sia la causa dei fatti di violenza contro le donne di cui leggiamo quasi quotidianamente nella cronaca nazionale". Lo scrive il Partito Democratico della Valle d'Aosta, nel dissociarsi dalle parole dei due consiglieri leghisti Andrea Manfrin e Luca Distort.
Ieri in aula si è ricordata Giulia Cecchettin, uccisa non più di una settimana fa: "Non è l'ultima vittima, dopo di lei un'altra donna è stata uccisa e un'altra ancora sfregiata con l'acido. Il Consiglio regionale ha sottolineato la necessità di un cambio di passo, in cui a mutare deve essere prima di tutto la cultura maschilista", scrive il Pd.
"Parole come quelle dei consiglieri Distort e Manfrin stridono nell'impegnativa dell'intero Consiglio. Come Pd, come donne e uomini di questo territorio, non possiamo accettarle. È grave che siano state pronunciate in una sede istituzionale. Affermare che la via da inseguire sia 'ritornare a educare maschi forti, ripercorrere il ruolo autentico del maschio alfa e dei suoi modelli virtuosi' è contro il modello di una società plurale, paritaria, antiviolenta e giusta. Indicano, inoltre e non possiamo non evidenziarlo, quanto il maschilismo machista sia insediato nella nostra cultura. Non possiamo congelare l'ideologia della prevaricazione e del controllo maschile come una delle possibilità di lettura, sostenendo che sia una percezione del genere femminili. Essa è da combattere perché sbagliata, senza opzioni".
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