"La violenza nasce nel contesto di
una cultura patriarcale millenaria che ha segnato e condizionato
uomini e donne. Solo una penosa ignoranza può far leggere la
realtà oggettiva di una società ancora malata di patriarcato
come un'accusa a tutti gli uomini di essere dei criminali. Ma
certo la responsabilità non si limita agli esecutori materiali.
C'è tutto un brodo di coltura che abbiamo visto sobbollire in
questi ultimi tempi". Lo scrivono le consigliere del gruppo Pcp
Erika Guichardaz e Chiara Minelli alla vigilia della Giornata
internazionale contro la violenza sulle donne, commentando
inoltre lo striscione di Casapound apparso ieri sera sotto
l'Arco d'Augusto.
Per le consigliere "è di quel brodo che si alimenta la
subcultura dell'uomo forte tipica dei nostalgici del ventennio,
è quel brodo che nutre l'infantile rivendicazione del
turpiloquio sessista come scherzo innocente, anzi necessario. Ed
è in quel brodo che ha nuotato l'intero Consiglio regionale
rifiutando di prendere in considerazione la nostra mozione,
presentata qualche tempo fa, che esprimeva preoccupazione e
invitava ad approfondire il fenomeno".
Concludono dal gruppo Pcp: "Certo, meglio quelli che hanno poi
cercato di riprendere credito esternando la propria solidarietà
alle vittime, di quelli che le hanno irrise con uno striscione
appeso all'Arco d'Augusto. Una frase che esibisce la loro
ignoranza, un gesto che rappresenta bene la paura di chi credeva
di essere un maschio alfa e si ritrova guardato come un povero
omega senza dignità".
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