"Il mio assistito non era in fuga" quando mercoledì sera è stato arrestato dalle forze di polizia francesi, "non si nascondeva, era con la famiglia, in Francia. Vive a Grenoble per i suoi studi, è una persona che non ha assolutamente il profilo di un delinquente". Così all'ANSA l'avvocato Julien Paris, difensore di Sohaib Teima, ventunenne di Fermo fermato a Lione e "gravemente indiziato", secondo la procura di Aosta, dell'omicidio della compagna, Auriane Nathalie Laisne (22), uccisa a coltellate e trovata morta il 5 aprile scorso in una chiesetta diroccata sopra La Salle, in Valle d'Aosta. Il giovane, spiega il legale, non ha precedenti penali ed "è una persona venuta in Francia per imparare il francese, mi ha detto. Ha potuto lavorare nella ristorazione per pagarsi gli studi e la sua permanenza in Francia".
"Dobbiamo dividere - ha detto l'avvocato al quotidiano francese Le Dauphiné Libéré - i due casi. C'è quello della Valle d'Aosta per il quale non abbiamo che gli elementi diffusi dalla stampa" e quello per il quale "dovrà essere giudicato il 3 maggio e che riguarda fatti correzionali. Il mio timore è che il tribunale penale di Grenoble assuma le sembianze di una Corte d'assise il 3 maggio. L'ombra della Valle d'Aosta non deve arrivare su questa udienza, sulla serenità del dibattito, sulla sua presunzione di innocenza e perché, fino ad ora, pochi elementi del procedimento italiano sono arrivati a noi".
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