L'esercizio 2023 della Bcc valdostana si è chiuso con un utile netto di 11,9 milioni di euro, "un risultato storico" comunica in una nota l'istituto.
"La nostra banca è sana ed il piano di ristrutturazione è terminato. Però, non siamo arrivati, questo è solo l'inizio di un piano di rilancio che vedrà il suo primo anno completo nel 2024", ha detto il presidente della Bccv, Davide Adolfo Ferré, durante l'assemblea ordinaria di oggi. "L'utile netto di quasi 12 milioni - ha aggiunto - ci permette di ricostituire la riserva legale utilizzata nel 2021 per la copertura perdite degli anni 2015-2017-2018 e di riproporre, con l'approvazione oggi in assemblea, dopo nove anni, la distribuzione, ai soci della banca, di un dividendo dell'8% per complessivi euro 475.517".
"Ci tengo ad evidenziare - ha dichiarato il direttore generale, Fabio Bolzoni - che questo risultato non è solo frutto dei tassi di interesse che hanno aiutato certamente il sistema bancario. In questi due anni e mezzo, infatti, abbiamo riorganizzato le nostre filiali, un lavoro fatto tutti insieme, liberando spazio e tempo, riducendo le attività amministrative, facendo in modo che il nostro personale potesse dedicare più tempo ai nostri clienti, sia imprese che privati. E grazie all'attività di formazione, informazione e contatto diretto, riusciamo ad ascoltare maggiormente i nostri clienti, a proporre loro le forme di investimento più adeguate e corrispondenti alle loro esigenze. Nell'ambito famiglie e privati consumatori, poi, segnaliamo le nostre offerte sui mutui casa offerti a tutta la fascia di clientela con particolare attenzione ai 'mutui giovani'".
L'assemblea ha proceduto, inoltre, al rinnovo delle cariche sociali 2024-2026. Per il consiglio di amministrazione sono stati eletti Davide Adolfo Ferré, Mauro Azzalea, Stefano Distilli, Pierfrancesco Frau, Simone Lingeri, Nadia Piccot, Raffaella Quendoz. Il presidente e il vicepresidente saranno nominati nel Cda convocato per il 6 maggio prossimo.
“I dati generali - ha riferito il dg Bolzoni - rassegnano un indicatore di redditività in netto incremento (C/I al 53,2% ex 62,9%), diminuzione del ‘Npl lordo’ dal 6,59% al 4,93% con contestuale avanzamento del grado di copertura dei crediti deteriorati dal 75,2% del 2022 all’attuale 88,1%, portando il grado di copertura ai massimi livelli del Sistema Bancario, con una percentuale dei crediti deteriorati netti allo 0,62% (ex 1,75%).
Nell’esercizio 2023 pertanto si è assistita ad una maggiore redditività per effetto della crescita della remunerazione degli impieghi e del significativo contributo degli interessi dei titoli di proprietà. In particolare, sulla componente titoli di proprietà, è stato adottato un approccio prudenziale e prospettico rimodulando la redditività, posizionandosi su titoli di stato di maggiore rendimento grazie al rialzo del mercato dei tassi.
Continua a migliorare la componente commissionale (ca.+10% a/a) che beneficia della sempre maggiore proattività nell’ambito consulenziale verso la clientela. Per finire, è migliorato significativamente anche l’aspetto patrimoniale con i coefficienti Cet1 al 19,7% (ex 14,7%) e Tcr passato dal 20% al 24,4%”.
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