La condizione medica del Papa, al suo 36/o giorno di ricovero al Policlinico Gemelli per la polmonite bilaterale, "resta stabile, con alcuni piccoli miglioramenti per quanto riguarda l'attività, la motricità, gli scambi gassosi, quindi la respirazione".
E' quanto ha riferito stasera la Sala stampa vaticana, in assenza comunque di un nuovo bollettino medico dopo quello emesso mercoledì.
La ventilazione meccanica non invasiva resta sempre sospesa durante la notte, mentre anche l'ossigeno ad alti flussi con le cannule nasali durante il giorno viene somministrato in maniera gradualmente ridotta.
Il Pontefice ha trascorso questi giorni "tra le terapie farmacologiche, la fisioterapia sia respiratoria che motoria, in parte l'attività lavorativa, e la preghiera".
Per quanto riguarda l'Angelus di domenica prossima, al momento la previsione è che sia ancora in forma scritta, come avvenuto nelle ultime cinque domeniche. Il Papa non ha ricevuto nuove visite, a parte i suoi stretti collaboratori per le pratiche di lavoro, mentre i medici non hanno dato ancora nessuna indicazione temporale sull'uscita dall'ospedale, come pure su un nuovo loro incontro con la stampa. Ancora nessuna decisione della Santa Sede su come si svolgeranno i riti di Pasqua e da chi saranno presieduti, al di là delle ipotesi circolate in questi giorni.
"Il Papa sta molto bene ma l'ossigeno ad alti flussi secca tutto. Deve imparare di nuovo a parlare ma lo stato dell'organismo è come prima", ha detto questa sera il cardinale prefetto della Fede, Victor Manuel Fernandez, a margine della presentazione del libro del Papa "Viva la poesia", a cura di padre Antonio Spadaro per le edizioni Ares. Alla domanda se sarà in Vaticano per Pasqua, l'argentino Fernandez - teologo di riferimento di Francesco e tra le persone a lui più vicine - ha risposto: "Potrebbe tornare ma i medici vogliono essere al cento per cento sicuri perché lui pensa che nel poco tempo che rimane vuole spendersi tutto per gli altri e non per se stesso".
Il cardinale ha ricordato che "il Papa non voleva andare in ospedale, l'hanno convinto amici molto vicini, non so che parolacce hanno usato...", ha scherzato il cardinale. "Ma lui è un gesuita di altri tempi, un uomo forte, che ha la capacità sempre di trovare un senso anche in questi tempi bui". Soprattutto "adesso comincia una nuova tappa e lui è un uomo di sorprese. Avrà imparato tante cose in questo mese", ha affermato Fernandez. "Dalla galera verrà fuori e dopo questo tempo difficile sarà fecondo per la Chiesa e per il mondo". E alla domanda se tra le sorprese potrebbero esserci le dimissioni il cardinale argentino ha risposto: "non credo veramente, quello no". Sul fatto di dover "reimparare a parlare", in Vaticano la cosa viene interpretata col fatto che "quando hai meno ossigeno devi dosare meglio l'aria per articolare le parole e le frasi. C'è un'ossigenazione differente. La fisioterapia respiratoria serve anche a questo".
A testimonianza dei miglioramenti la sospensione notturna della ventilazione meccanica e la diminuzione il giorno della somministrazione dell'ossigeno. "Rivolgiamo un caro saluto al Santo Padre, che non può essere ancora qui con noi - speriamo possa esserlo presto - e continuiamo ad assicurargli le nostre preghiere", sono intanto le parole con cui il padre cappuccino Roberto Pasolini, predicatore della Casa Pontificia, ha aperto stamane nell'Aula Paolo VI la prima Predica di Quaresima per la Curia.
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