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America's Cup, niente Preliminary in Italia

37 America's Cup

Responsabilità editoriale Saily.it

NE' CAGLIARI NE' BRINDISI, ECCO PERCHE' – La scelta di Jeddah (Arabiab Saudita) quale seconda sede delle Preliminary dopo Vilanova (Catalogna) chiude un balletto grottesco che – purtroppo – ha avuto al centro anche l’Italia: prima protagonista, poi comprimaria, quindi beffata – RICAPITOLIAMO

Si chiude finalmente un capitolo (che speriamo di dimenticare presto) della 37 America’s Cup di Barcellona 2024. Le famose Preliminary regattas (due, per obbligo di Protocollo, scritto da defender e challenger of record, Team New Zealand e Ineos Britannia) da svolgersi nell’autunno 2023, un anno prima della Coppa vera. Doveva essere Cagliari la sede elettiva, per tante ragioni (come spieghiamo qua sotto), poi c’è stata la rinuncia (motivata, e per quanto ci riguarda condivisa pienamente, per le ragioni che spiegheremo) e la successiva proposta di Brindisi, con tanto di mobilitazione di ben due (2!) Ministri del Governo italiano: tutti allineati e coperti con l’obiettivo di portare quella che per loro era “La Coppa America” (bastava vedere le foto a corredo degli articoli, con Luna Rossa e Te Rehutai AC75, per comprendere il grande equivoco, anzi col senno di poi: la grande presa in giro).

Risultato: la prima Preliminary in Catalogna, nella cittadina di Vilanova, 35 km a sud di Barcellona. La seconda, quando in Italia sarà inverno, annunciata oggi, 28 aprile (due giorni prima della scadenza prevista dal Protocollo) in Arabia Saudita, a Jeddah. Dove si corre un Gran Premio di Formula 1, lo sport che i gestori della Coppa America di vela – dimostrando un provincialismo inaudito – continuano a invidiare e a voler inseguire e imitare.

Il video (che vedete qua sotto), le foto, le parole: tutto dimostra che la trattativa con Jeddah era in uno stato avanzatissimo, la scelta quasi certamente fatta già da settimane, quindi Brindisi, il suo comitato promotore, le istituzioni coinvolte, i Ministri Salvini e Abodi, si sono agitati inutilmente per qualcosa che non è mai stato davvero in ballo. Una beffa bella e buona.

Brindisi

Ma volete sapere una cosa? Meglio così. Meglio che la “finta” Coppa America venduta al migliore offerente sia andata a chi ha soldi e sogna di avere il mare e il vento italiani, forse pensando di poterli comprare. Ora il quadro è completo: il detentore del trofeo, vinto a Auckland 7-3 contro Luna Rossa Prada Pirelli, ha prima messo in vendita la sede, rinunciando a 90 milioni di dollari del Governo del proprio Paese per restare in Nuova Zelanda, finendo a Barcellona. Poi ha obbligato i team a comprare gli AC40 costruiti in Cina (e che ai primi colpi di vento si sono sfasciati, obbligando a richiami e rinforzi strutturali) per fare altri “eventi collaterali”, la Women e Youth America’s Cup, a loro volta in vendita. Infine ha messo in piedi il teatrino delle Preliminary regattas, prima beffando Cagliari e poi Brindisi, quindi l’Italia intera, per finire nel parco giochi di un Paese dove i diritti umani sono un optional e chissà se il team statunitense accetterà di andare. E’ proprio vero: la Coppa America bisogna solo vincerla e poi cambiarla. Speriamo che stavolta tocchi a qualcuno che abbia una visione di valori che salvaguardi il trofeo e non guardi solo al portafoglio.

PERCHE’ E’ MEGLIO COSI’ – Forse si è perso un po’ di business turistico, in Sardegna e Puglia (dove comunque non si possono lamentare, sono posti bellissimi e gettonatissimi). In compenso si sono risparmiati, in tutto, quasi 12 milioni di euro: 6 di Cagliari o 6 di Brindisi che sarebbero finiti ad ACE. L’Italia ha ottomila km di coste splendide e mari trasparenti, un movimento velico in crescita e un turismo nautico che puo’ crescere in modo esponenziale. Davvero ci serviva una “finta Coppa” per crescere? Pensiamo a cosa si potrebbe fare con un quarto di quei soldi pubblici risparmiati, distribuendoli a eventi, progetti, consorzi e istituzioni (associazioni, circoli, federazioni) di promozione del mare e del turismo. Magari con l’appoggio di qualche Ministro, se possibile.

Il video ufficiale nel comunicato: se non lo vedete vuol dire che l’hanno messo “privato”, allora lo trovaste qui: https://www.youtube.com/watch?v=vFg_Dr-U3-k

UN UTILE PROMEMORIA : 1) COSA SONO LE PRELIMNINARY – Le regate preliminari durano quattro giorni e NON sono la Coppa America, NON vedono in mare le stesse barche della Coppa America (gli AC75 lunghi quasi il doppio), ma si fanno con gli scafi AC40, one design (tutti uguali) che ogni team ha acquistato obbligatoriamente dai kiwi per la Youth e la Women’s America’s Cup, con 4 persone a bordo (la metà degli equipaggi di Coppa). I team, quelli si, sono gli stessi della Coppa, anche se non è detto che nei preliminari corrano le squadre titolari, anzi è probabilissimo l’impiego delle riserve.

In una parola: le regate preliminari sono un “prodotto” che America’s Cup Event (ACE, il braccio operativo del defender/detentore Team New Zealand) è impegnato a “vendere” a località interessate, e che è obbligato a organizzare dal Protocollo (il documento legale che stabilisce le regole della 37ma edizione dell’America’s Cup, senza peraltro violare i fondamenti del trofeo sanciti nel Deed of Gift di fine Ottocento). Questi eventi hanno due motivazioni: 1) creare l’occasione per un confronto diretto tra gli equipaggi che sono in preparazione per la le sfide vere a Barcellona nell’autunno 2024, e 2) assicurare visibilità agli sponsor anche al di fuori della Coppa vera e propria. I prodotti sono venduti alle località migliori offerenti, così come i relativi diritti televisivi.

Si puo’ stare certi che i sindacati di Coppa (ciascuno formato da almeno un centinaio di persone tra ingegneri, designer, progettisti, strutturisti, meccanici, amministrativi, marketing e comunicazione, manager e infine una dozzina di velisti atleti) farebbero volentieri a meno di queste occasioni preliminari, regate brevi tra barche piccole, che costano impegno logistico, distrazione e tempo sottratto alla preparazione vera e propria sugli scafi finali delle sfide.

2) PERCHE’ E’ SALTATA CAGLIARI – Superiamo di slancio questi limiti e immaginiamo che sulla spinta dei tifosi e dei media, la voglia di regate spettacolo prevalga. Con questa logica e con la forza della storia recente, l’opzione da tutti ritenuta di gran lunga migliore, più giusta e quasi doverosa, era di correre il primo evento preliminare a Cagliari. Qui c’è da anni la base di Luna Rossa, qui doveva corrersi il preliminare prima di Auckland 2021, annullato dal Covid. In tal senso si sono mossi concentricamente: il defender /ACE, la sfida italiana, il Comune di Cagliari e la Regione Sardegna. Sembrava tutto molto normale. Invece il meccanismo si è inceppato.

Cagliari alla fine è saltata, annullata e addirittura con una “gara” (tra Regione Sardegna e ACE) a chi per primo ha staccato la spina del dialogo, oltre recriminazioni reciproche. I kiwi di Grant Dalton hanno lamentato le lungaggini burocratiche dell’ente pubblico italiano (che d’altra parte per impegnare denari pubblici (6.1 milioni di euro) deve seguire le leggi e le regole del paese, anche in materia di codice degli appalti), i secondi, impersonificati nella figura dell’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa, hanno chiuso le porte dinanzi all’annuncio inatteso della scelta di un’altra località, la catalana Vilanova, quale sede del più atteso e valorizzato “primo” evento preliminare.

Su ragioni, torti, linguaggi, lettere e conferenze stampa, fatevi da soli una idea leggendo la nostra consueta rassegna stampa. Cagliari sembra destinata alle disillusioni, dopo la vela delle Olimpiadi di Roma 2024 (abortite dal sindaco grillino di Roma Virginia Raggi), i preliminari di Coppa del 2013 (ritiro di Luna Rossa) e quelli del 2020 (pandemia). Come insegna proprio lo sport, chissà che dopo una serie di beffe arrivi prima o poi un grande risarcimento: magari Luna Rossa vince a Barcellona e porta tutti a Cagliari 2027 con chissà quali nuove barche…

3) I FUGACI GIORNI DELLE SPERANZE BRINDISINE – Ma questi sono sogni. La realtà invece è molto più fantasiosa, e si chiama Brindisi. Uscita di scena Cagliari è arrivata la proposta dalla Puglia, dove hanno messo in piedi un comitato promotore variegato che va dalla politica (come Trapani, ricordate?) all’industria, ai marina turistici e autorità portuali, circoli velici, assonautica, lega navale. C’è anche un volto che per l’America’s Cup suona come un deja-vù: Claudio Gorelli, oggi presidente della Marina di Brindisi, nel 2010 presidente del Club Nautico Roma, con sede nel porto omonimo a Ostia, club della sfida di Mascalzone Latino come challenger of record della 34AC, poi ritirata anche per divergenze con la linea del defender Russell Coutts e BMW Oracle Racing che stava scegliendo i catamarani… Purtroppo si sa come è andata a finire anche per Brindisi.

IL COMUNICATO UFFICIALE DI AMERICA’S CUP

LA SECONDA REGATA PRELIMINARE DELLA 37a AMERICA’S CUP NELLE ACQUE DEL MAR ROSSO A GEDDA – La seconda regata preliminare della 37a America’s Cup si terrà nelle acque del Mar Rosso a Jeddah dal 30 novembre al 3 dicembre 2023, unica sede al di fuori della Spagna ad ospitare una regata di Coppa America durante il ciclo della 37a Coppa America. L’annuncio arriva poco prima della scadenza del Protocollo AC37 che richiede la pubblicazione delle sedi e delle date preliminari delle regate del 2023 entro il 30 aprile.

Le regate con gli AC40 monotipo si svolgeranno appena fuori dal villaggio regta e dal Jeddah Yacht Club, adiacente allo spettacolare circuito di F1 sulla corniche di Jeddah. L’evento è in collaborazione con il Ministero dello Sport e la Saudi Sailing Federation, che hanno ambizioni significative per la rapida crescita della vela in Arabia Saudita attraverso molti eventi e classi veliche di alto livello come parte della sua “Vision 2030”.

“Essendo l’apice della vela, conosco la 37a America’s Cup e questa regata preliminare può essere utilizzata come evento per influenzare positivamente una serie di fronti”, ha affermato Grant Dalton, CEO di AC37 Event. “Quando si fa un passo indietro si vede che l’opportunità di crescita del nostro sport che esiste nella regione, è davvero significativa. Il 67% della popolazione del paese ha meno di 34 anni, la partecipazione delle donne allo sport o all’attività fisica è aumentata del 149% negli ultimi anni. Quindi, abbiamo un’opportunità unica per far crescere la vela e creare nuove connessioni con i progetti di sostenibilità senza precedenti all’interno del Mar Rosso che possono trasformare la vita attraverso la vela e le tecnologie ad essa associate”.

Il pubblico globale dell’America’s Cup è cresciuto con fattore 3 dopo la 36a America’s Cup e avere una presenza tangibile in Medio Oriente con un pubblico completamente nuovo aiuterà a far crescere lo sport e le opportunità.

“Questo è uno dei mercati sportivi in più rapida crescita al mondo e ha un patrimonio marittimo che è pronto per essere riacceso per tutte le donne e gli uomini sauditi”. ha spiegato Samia Bagdady CEO della Saudi Sailing Federation, kite surfer e velista lei stessa (CEO: la federvela dell’Arabia Saudita ha un Chief Executive Officer, un (bel) po’ più di un Segretario Generale…, ndr).

“La vela è agli inizi al momento, ma il potenziale è enorme con 9 milioni di persone che vivono sulla costa del Mar Rosso e condizioni di navigazione fantastiche tutto l’anno. L’America’s Cup e l’emozionante regata di AC40 foiling con i migliori velisti del mondo è il catalizzatore perfetto per ispirare la nostra gente verso la vela e ampliare l’accesso al Mar Rosso, che è sempre stato una parte importante della storia e del patrimonio dell’Arabia Saudita ed è parte integrante della sostenibilità dell’Arabia Saudita futuro. Vogliamo portare la gioia e l’eccitazione della vela ai giovani e ai meno giovani sauditi, e un giorno vedere un campione olimpico, oceanico o della Coppa America che rappresenta il nostro paese”.

World Sailing, di cui la Saudi Sailing Federation è affiliata come Autorità nazionale membro di World Sailing, sostiene la loro visione e i loro obiettivi come spiega il CEO di World Sailing David Graham,
“L’obiettivo di World Sailing è far crescere il nostro grande sport a livello globale, e certamente l’Arabia Saudita è una regione pronta e desiderosa di abbracciare la vela e il settore nautico e di sviluppare lo sport attraverso la propria federazione velica.

“Hanno una serie di eventi velici all’orizzonte, il culmine dei quali sarà l’organizzazione della seconda regata preliminare della 37a America’s Cup dal 30 novembre, che sosteniamo e attendiamo con impazienza l’entusiasmante prospettiva degli AC40 che regateranno a Jeddah. “

Hassan Kabbani, presidente della Saudi Sailing Federation, ha dichiarato: “Diamo il benvenuto all’organizzazione dell’America’s Cup e ai velisti di tutto il mondo in Arabia Saudita ea Jeddah. È un onore essere selezionato per ospitare una regata preliminare dell’America’s Cup e poter mostrare alla comunità velica le meravigliose condizioni che abbiamo. Posso assicurare a tutti un caloroso benvenuto.

“L’America’s Cup Preliminary Regatta ci aiuterà ad accelerare la crescita della vela in Arabia Saudita. Lo useremo per dare il via a una serie di nuove iniziative, tra cui un programma Discover Sailing per incoraggiare le persone a scendere in acqua e un Performance Pathway per consentire ai velisti di talento di allenarsi per competere ai massimi livelli”.

Dal 30 novembre al 3 dicembre, il pubblico globale dell’America’s Cup si sintonizzerà in diretta per vedere i team dell’America’s Cup riprendere la loro rivalità in acqua prima della fine del 2023, “Questo sarà l’ultimo atto significativo del 2023”, ha affermato Dalton

“Potrebbe non sembrare molto, ma nessun team vorrà entrare nel 2024, l’anno dell’America’s Cup in fondo alla classifica o aver mostrato vulnerabilità nel proprio team velico a meno di un anno dall’inizio della Coppa America. Sarà una pressione di cui nessuno avrà bisogno, soprattutto perché la prossima volta che la squadra correrà appena prima della Challenger Selection Series nella regata preliminare finale a Barcellona, disputata con gli AC75”.

(20.3.23) LA TAPPA DI CAGLIARI RESTA IN BILICO - VIDEO - Lo "storico" porto catalano di Vilanova i la Geltrú è stato annunciato ufficialmente come sede ospitante della prima regata preliminare della 37a America's Cup, con regate che si svolgeranno nell'arco di quattro giorni tra il 14 e il 17 settembre 2023 con gli AC40

Dopo Barcellona, che sarà la sede roboante delle fasi finali della Coppa versione overseas voluta da Grant Dalton, la Spagna e la Catalogna raddoppiano, con l'annuncio del semi-sconosciuto porto di Vilanova i La Geltrú quale sede della prima regata preliminare AC37, a metà settembre 2023. Dov'è questo posto? Cosa ha di unico e speciale per meritarsi questa opportunità? La scelta dei neozelandesi (e forse del challenger of record inglese) avrà sicuramente - come quasi tutto quello che ruota intorno alla Coppa - una base economica. La domanda successiva è: Vilanova esclude la possibilità di un evento preliminare a Cagliari?

Andiamo con ordine e rispondiamo alle varie domande.

Situata ad appena 45 chilometri da Barcellona verso sud-ovest lungo la costa mediterranea, Vilanova i la Geltrú è innanzitutto una scelta comoda: si potrebbe quasi pensare di portare gli AC40 via mare (!), se non si trattasse di barchette delicate e comunque relativamente comode da trasportare. In un lampo dalle basi di Barcellona si arriverà a Vilanova, e oplà.

Origini greche, 54mila abitanti (più o meno come Trapani, Sanremo, Anzio), ex centro agricolo e poi semi-industriale, oggi a vocazione turistica, questo centro (seriamente, e senza offesa: quanti di voi ne aveva sentito parlare prima?) ha vinto alla lotteria: il comunicato ufficiale dice "rappresenterà con orgoglio la regione della Catalogna e della Spagna come punto di partenza del dell'America's Cup numero 37. Facile immaginare, essendo nota la potenza catalana (tra le regioni più ricche della penisola) e la sua tendenza autonomista, che nelle trattative per portare la Coppa 37 a Barcellona sia rientrata anche la promessa di veicolare lungo le coste vicine uno degli eventi preliminari. Un piattino di un certo interesse, che ha costi ingenti in partenza per la località ospitante (contribuendo a finanziare il defender kiwi) e risultati tutti da vedere. Di sicuro il primissimo confronto tra i team fa gola e interessa il pubblico, quanti andranno a Vilanova?

Che evento sarà: un mix di regate di flotta e match-racing con le sei iscrizioni confermate per l'America's Cup tutte rappresentate (anche i francesi), che si svolgeranno nell'area fuori dall'ingresso del porto, offrendo ampie opportunità di coinvolgimento dei fan.

Così recita il comunicato ACE (America's Cup Event): "Gli occhi del mondo saranno puntati sulla bellissima città di Vilanova i la Geltrú con tutte le regate trasmesse in chiaro attraverso una produzione televisiva dedicata all'America's Cup. La regata offrirà al mondo un primo assaggio di ciò che ci si può aspettare quando le regate della Youth & Women's America's Cup inizieranno sul serio a settembre e ottobre 2024 a Barcellona e sarà la prima volta che la flotta AC40 gareggerà tra flotta e match race."

COSA NE DICE GRANT DALTON - “Il porto di Vilanova i la Geltrú è perfettamente attrezzato per ospitare il primo Preliminary Event di AC37 con tutto ciò che è così vicino al campo di regata”, ha dichiarato il CEO dell'America's Cup Event. “Le regate saranno a pochi metri dall'ingresso del porto e da La Daurada saranno offerti posti di osservazione privilegiati insieme a vaste aree pubbliche per un grande villaggio di fan. Le magnifiche strutture di Pendennis Vilanova e Vilanova Grand Marina fungeranno da area tecnica che ospiterà le basi del team e i loro AC40 e, naturalmente, saremo orgogliosi di allinearci con il Club Nàutic Vilanova come yacht club locale per l'evento."

Albert Castellanos, Segretario per le Imprese e la Competitività del Dipartimento per le Imprese e l'Occupazione della Generalitat de Catalunya ha aggiunto: "La conferma di Vilanova i la Geltrú come sede della prima Regata Preliminare della 37a America's Cup-Barcellona 2024 è una grande notizia che conferma l'impegno dell'organizzazione per portare lo sport della vela su tutto il territorio, proiettando la nostra immagine a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo", ha affermato.

Come dargli torto? Immaginate un qualunque assessore al Turismo di una delle città italiane assimilabili a Vilanova, poter annunciare un pezzo di Coppa a casa propria. E ricordiamo il successo (e purtroppo anche alcuni annessi e connessi) di Trapani nel 2005, prima di Valencia.

C'è anche il Club Nàutic Vilanova, altro baciato dalla sorte, che offrirà le proprie strutture e infrastrutture definite da ACE "di livello mondiale". Inoltre, il ristorante La Daurada sarà sede di evento e il complesso La Daurada con il suo spazio di oltre 10.000 metri quadrati affacciato sul campo di regata per il centro stampa e le strutture ricettive.

La regata preliminare di Vilanova i la Geltrú sarà disputata con la flotta di AC40 stazzati come One Design, gli stessi che saranno utilizzati per la Coppa America giovanile e femminile. L'idea è che questa sia la prima opportunità di vedere le squadre veliche d'élite dell'America's Cup in azione l'una contro l'altra, e quindi fornire delle prime indicazioni sul livello dei vari equipaggi.

A nome della Fundació Barcelona Capital Nàutica, la fondazione che coordina le istituzioni ospitanti della 37a America's Cup Barcelona 2024, il Presidente del suo Comitato Esecutivo, Daniel Puig, ha commentato: “Possiamo dire che la Preliminary Regatta a Vilanova è la prima pietra miliare dell'America's Cup Arrival Projects Plan a cui stiamo lavorando insieme a tutte le amministrazioni e al settore privato affinché Barcellona e la Catalogna diventino capitali mondiali della vela con il massimo impatto positivo per i cittadini”.

ALLORA CAGLIARI? - Resta la domanda cruciale: Vilanova ha escluso l'ipotesi Cagliari? Difficile rispondere: i contatti tra ACE e la città (150mila abitanti) sede della base di Luna Rossa Prada Pirelli ci sono stati e sono stati profondi, le intenzioni serie, poi però hanno subito uno stop. Si parlava di autunno 2023. L'annuncio di Vilanova rende quanto meno complicata l'ipotesi di Cagliari. Spostare il circo AC37 a ottobre o novembre, via nave, per un altro evento, in un periodo di impegno per i team, con le barche in costruzione, sarebbe impegnativo ma fattibilisimo. Quanto al risultato di pubblico e visibilità che avrebbe il Preliminary in Sardegna, non serve sforzarsi per immaginarne il successo. Vedremo se le volontà (politiche, economiche, sportive, diplomatiche) coincideranno. Non vogliamo credere all'ennesima disillusione cagliaritana.

Responsabilità editoriale di Saily.it