(ANSA) - VENEZIA, 08 FEB - E' arrivata in Veneto, sabato
scorso, la prima fornitura di pastiglie Paxlovid, il farmaco
antivirale per il Covid prodotto da Pfizer. Sono già iniziate ai
primi pazienti le somministrazioni delle tre pillole previste.
Lo ha annunciato il governatore Luca Zaia, facendo il punto
sulla situazione epidemiologica in regione. "Incrociamo le dita
per il vaccino Novavax - ha detto - Ho parlato con il generale
Figliuolo, spero che sia questione di settimane". Quando le
fiale saranno disponibili, verranno aperte anche delle linee
dedicate al Novavax: "faremo anche l'accesso libero pur di
recuperare vaccinazioni" ha proseguito il presidente. Vaccini
che stanno rallentando in Veneto. I dati di ieri sono tra i più
bassi da sempre: solo 18.043 le inoculazioni in 24 ore, con le
prime dosi ancora al palo, appena 771. La percentuale di
popolazione residente che ha ricevuto la terza dose o booster ha
raggiunto il 60%.
Prosegue la discesa dei contagi. Sono 11.201 i nuovi casi di
positività registrati in 24 ore in Veneto, con un'incidenza sui
tamponi che si abbassa a 7,82% su 100.000 abitanti Vi sono
purtroppo anche 41 vittime, cifra che, tuttavia, risente del
caricamento di alcuni dati del fine settimana. E nonostante un
'rimbalzo' dei ricoveri nei reparti ospedalieri ordinari, +34,
continuano a calare i numeri dei pazienti in terapia intensiva
(156). "Il Veneto oggi registra un Rt 1.12 - ha illustrato Zaia
- abbiamo un riempimento delle terapie intensive del 15% e
dell'area medica del 25%: la proiezione a sette giorni ci parla
di un'occupazione delle terapie intensive dell'11,7% e del 20,9%
in area medica. E sotto il 10% di occupazione - ha aggiunto,
citando la proiezione a 7 giorni - sarà la terapia intensiva a
farci rientrare in area bianca". "E' innegabile che siamo in
discesa - ha affermato ancora - I contagi sono comunque
important, ma non fanno esplodere l'ospedalizzazione, e questo
grazie alle vaccinazioni". Non si placa intanto l'allarme per la
falla scoperta nella piattaforma web dedicata alla sorveglianza
Covid, lo strumento aperto poche settimane fa per far fronte al
numero di persone che avevano bisogno di un tampone, a tramite
il quale è possibile prenotare il test e scaricare i documenti
personali di avvenuta guarigione. Già domenica scorsa la Regione
Veneto aveva ordinato di bloccare la piattaforma fino a quando
non fosse stato rimosso il bug. Luca Zaia ha spiegato che non si
è trattato di un attacco hacker come nel caso recente dell'Ulss
6 Euganea di Padova, ma di un bug, una falla del sistema. Quello
che è successo non è tollerabile. Ho chiesto al dg di Azieda
Zero di provvedere con una immediata verifica per garantire la
sicurezza, di usare la mano pesante". "Non bastano le parole
rassicuranti del presidente Zaia" è stata la replica del
portavoce dell'opposizione in Consiglio regionale, Arturo
Lorenzoni, "chiediamo di sapere se sono stati scaricati
illegalmente certificati Covid di altri utenti, e se sì, di che
ordine di grandezza stiamo parlando". (ANSA).