Doppietta italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco dove fanno ingresso il Tocatì, il Festival internazionale dei giochi di strada di Verona, e su proposta transnazionale l'allevamento dei cavalli Lipizzani. Due riconoscimenti conquistati durante la 17/a sessione del Comitato internazionale, in corso a Rabat, in Marocco, cui partecipano oltre 2000 delegati provenienti da 180 Stati sotto la presidenza di un italiano, Pier Luigi Petrillo. Per l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura il Tocatì è una "buona pratica per l'Umanità", la prima per l'Italia ad avere ottenuto il riconoscimento prestigioso, mentre l'allevamento dei Lipizzani è ancestrale ma ancora vivo, anche grazie al supporto del nostro ministero dell'Agricoltura e del Centro di allevamento e riproduzione dei cavalli lipizzani attivato dal Crea. Nato nella città di Romeo e Giulietta nel 2003 da un progetto dell'Associazione Giochi Antichi, il Tocatì è diventato un punto di riferimento mondiale per tutti gli appassionati dei gioco tradizionale. "Tocatì" in dialetto veronese significa "tocca a te", un modo di dire tipico dei giochi. "Un risultato incredibile, raggiunto in vent'anni con tantissime persone che hanno sempre visto nei giochi e sport tradizionali un luogo d'incontro di culture e valorizzazione delle differenze. In cui ognuno si sentiva parte di un progetto. Il Tocatì è tutto questo" ha spiegato Giuseppe Giacon, vicepresidente dell'Associazione Giochi Antichi.
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