/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Nuoto:nuovo scandalo doping in Cina,olimpionici furono 'coperti'

Nuoto:nuovo scandalo doping in Cina,olimpionici furono 'coperti'

Positivi a inizio 2021, andarono a Tokyo e vinsero ai Giochi

ROMA, 20 aprile 2024, 19:10

Redazione ANSA

ANSACheck

© ANSA/EPA

I principali nuotatori cinesi, tra cui diversi campioni olimpici 'incoronati' ai Giochi di Tokyo, erano risultati positivi a controlli antidoping all'inizio del 2021 e non sono stati sanzionati. Lo riferiscono la televisione pubblica tedesca ARD e i quotidiani 'Guardian' e 'New York Times'.
    Così, a poco più di tre mesi dalla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Parigi (26 luglio-11 agosto), il nuoto cinese si ritrova ancora una volta al centro di rivelazioni che ne macchiano l'immagine. Un'inchiesta di ARD, che aveva già svelato lo scandalo del 'Doping di Stato' in Russia del 2014, e del quotidiano newyorchese spiega che 23 tra i migliori nuotatori cinesi sono risultati positivi alla trimetazidina, all'inizio del 2021, durante una competizione a Shijiazhuang. La trimetazidina, vietata dal 2014 in quanto migliora la circolazione sanguigna, è la stessa riscontrata nelle analisi effettuate a fine 2021 sulla pattinatrice russa Kamila Valieva, sospesa per quattro anni.
    Dei 23 nuotatori cinesi positivi 13 hanno poi partecipato all'Olimpiade di Tokyo: tra loro nomi come quello di Zhang Yufei, quattro medaglie a Tokyo, di cui due d'oro. Anche Wang Shun, campione a Tokyo nei 200 misti, è uno dei nuotatori cinesi risultati positivi all'inizio del 2021, così come Yang Junxuan, oro nella 4x200 stile libero e argento nella staffetta mista con Zhang Yufei. Su questi casi era stata condotta un'indagine dal Ministero cinese della Pubblica Sicurezza, e poi redatto un rapporto dall'Agenzia cinese antidoping (Chinada), presentato nel marzo 2021, in cui si concludeva che per tutti e 23 gli atleti c'era stata una contaminazione alimentare. Nel frattempo non era stata imposta alcuna sospensione provvisoria a carico dei 23 tra i controlli positivi e la presentazione del rapporto.
    Sulla vicenda è intervenuta ora l'agenzia mondiale antidoping, la Wada, fornendo spiegazioni su come, a suo tempo, aveva proceduto, facendo presente che, a causa delle restrizioni dell'epoca per la pandemia, gli investigatori non hanno potuto recarsi sul posto. Sono stati però consultati esperti indipendenti per verificare l'ipotesi di contaminazione avanzata da Chinada. La Wada ha concluso che "non era in grado di confutare la possibilità di contaminazione come fonte di trimetazidina". Di conseguenza, nessuna negligenza o colpa è stata imputata agli atleti e la Wada ha pertanto ritenuto di non dover fare ricorso anche se, nel 2022, la 'International Testing Agency' (Ita) ha sollevato dubbi riguardanti il motivo di tutte queste positività per trimetazidina.
    "Questo è stato esaminato in modo indipendente dal dipartimento di investigazione e intelligence della Wada - la nota -, che ha concluso che sono state seguite le procedure appropriate e che non c'erano prove di illeciti". Una spiegazione che non ha convinto il capo dell'agenzia antidoping americana (Usada), Travis Tygart, che ora accusa Wada e Chinada di aver "finora nascosto questi casi positivi sotto il tappeto non rispettando equamente le regole internazionali che si applicano al resto del mondo".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza