SULMONA (L'AQUILA), 17 OTT - Si incatenò e si barricò nell'ufficio del presidente della Provincia dell'Aquila. Oggi, quella protesta messa in atto nel 2013 da un imprenditore vastese, Massimo Tomeo, ha avuto il suo sviluppo in un' operazione della Guardia di Finanza che ha portato, su disposizione della Procura, al sequestro di due istituti scolastici di Sulmona, il 'De Nino' e il 'Morandi' - un istituto commerciale e uno per geometri - in quanto le opere di messa in sicurezza, finalizzate all'adeguamento sismico dopo il terremoto del 6 aprile del 2009, sarebbero state eseguite solo in parte o in maniera difforme da quanto previsto dai progetti. Sette gli indagati per falso e truffa ai danni dello Stato, in relazione a lavori che, per l'accusa, avrebbero determinato "pregiudizi statici alle strutture" tali da renderle non collaudabili.
All'epoca, l'imprenditore aveva protestato per i mancati pagamenti da parte dell'Ati Fin S.r.l.-Cosman S.r.l. di prestazioni eseguite dalla sua impresa quale subappaltatrice. Anche grazie alle sue denunce, a gennaio 2014 la Guardia di Finanza aveva eseguito il sequestro per equivalente di 250mila euro nei confronti della società Fin (Fubelli Infrastrutture) S.r.l., capogruppo dell'Ati aggiudicataria dell'appalto. Gli ulteriori approfondimenti hanno ora anche rivelato che le opere di messa in sicurezza effettivamente svolte erano in misura e qualità decisamente difformi, per difetto. Gli indagati sono Valter Specchio, già direttore generale dell'Ente provinciale, Emidio Pacella, responsabile unico del procedimento dell'appalto dei lavori oggetto d'inchiesta, Domenico Palumbo, assessore ai Lavori pubblici, poi Antonio De Lellis, Simplicio Torrelli, Valentina Di Cosimo e Domenico Cifani. La Provincia dell'Aquila, attraverso il suo presidente Antonio Del Corvo, ha già annunciato che si costituirà "parte civile nei confronti di coloro che hanno mal operato nella messa in sicurezza della scuola".
Il dirigente del polo scolastico, Massimo Di Paolo, ha annunciato "la chiusura immediata della scuola e l'individuazione di una struttura unica per accogliere tutta la popolazione scolastica ospitata nell' edificio", circa 320 ragazzi. All'Aquila, intanto, è cominciata oggi la seconda udienza del processo d'Appello alla Commissione Grandi Rischi. I sette esperti che nel 2009 componevano l'organo scientifico consultivo della Presidenza del Consiglio furono condannati in primo grado a sei anni ciascuno per avere fornito false rassicurazioni alla popolazione aquilana dopo la riunione che si svolse nel capoluogo abruzzese il 31 marzo del 2009, cinque giorni prima della scossa che ha provocato 309 vittime. Nell'udienza precedente, il procuratore generale Romolo Como ha chiesto la conferma della pena. L'udienza di oggi e quella di domani sono dedicate a parti civili e difese. Imputati sono, per omicidio colposo e lesioni personali colpose, Franco Barberi, all'epoca presidente vicario della Commissione, De Bernardinis, già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Boschi, all'epoca presidente dell'Ingv, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di Fisica all'Università di Genova, e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile.
Sul fronte delle inchieste legate ai lavori post sisma, c'è da registrare quella della Procura dell'Aquila scaturita dal crollo di un balcone in legno, per "difetti di costruzione e utilizzo di materiale scadente", in un edificio del progetto 'Case' di Cese di Preturo. L'inchiesta ha già portato i sigilli a 800 balconi uguali a quello crollato; allo sgombero ed al sequestro dell'edificio del crollo. Fino ad oggi il fascicolo, con le ipotesi di crollo colposo, frode nelle pubbliche forniture e omissione di lavori in edifici che minacciano la rovina, e' contro ignoti. Lunedì in Procura è previsto un vertice. Oggi, il Corpo Forestale dello Stato è stato in Comune, all'Aquila, per acquisire ulteriore documentazione sul progetto 'Case'.
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