Un altro pezzo dell'Aquila viene restituito alla città e ai turisti: dopo un restauro durato sei anni, il 2 maggio ha riaperto al pubblico la Basilica di San Bernardino, chiesa simbolo degli aquilani. In questa circostanza, con una cerimonia solenne, il corpo del santo è tornato nella sua 'casa', con una processione dalla chiesa provvisoria di San Bernardino in Piazza d'Armi per arrivare fino alla chiesa nel centro della città.
Sei anni dopo il terremoto, dunque, la Basilica di S. Bernardino da Siena, realizzata nella seconda metà del '400 proprio per ospitare le spoglie del santo, torna a splendere (LE FOTO). E' questo il luogo dove gli aquilani spesso si sposano e si ritrovano con le loro famiglie, non solo un luogo di culto ma anche un luogo di socialità. "Sarà una festa certamente per tutti - afferma Padre Carlo Serri - non soltanto per i cultori dell’arte o della bellezza degli edifici".
IL REPORTAGE sulla ricostruzione dell'Aquila
UNA STORIA DI TERREMOTI E RICOSTRUZIONI - Come la storia dell'Aquila, quella della basilica è una storia di ricostruzioni in seguito ai violenti terremoti che hanno distrutto la città nei secoli. La Basilica di San Bernardino fu realizzata nella seconda metà del '400 proprio per ospitare le spoglie del santo. Subì il primo danno con il terremoto del 1461. I lavori di ricostruzione cominciarono per tutta la seconda metà del '400. Poi terremoto del 1703 provoco' il crollo della cupola, che negli anni seguenti venne ricostruita. Con il terremoto del 2009 tutta la struttura ha subito di nuovo gravi danni.
IL RESTAURO - Il restauro della Chiesa è cominciato subito nel 2009, appaltato dal Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per Abruzzo, Lazio e Sardegna. I lavori, seguiti e diretti dall'architetto Maurizio D'Antonio, hanno riguardato in un primo momento la cupola, che aveva subito gravissime lesioni e che attraverso un grande ponteggio è stata interamente circondata e consolidata; poi si è proceduto alla riparazione di tutto il corpo della Basilica. In particolare la torre campanaria, anch’essa in parte crollata, è stata ristrutturata con una serie di consolidamenti conservativi sia da un punto di vista strutturale sia da un punto di vista dell’apparato murario. È stato eseguito un lavoro di monitoraggio e catalogazione a terra per il recupero di tutte le pietre cadute dopo il crollo che sono state poi riutilizzate per la ricostruzione della torre e della cella campanaria. Come spiega l'Ing. Vito Ciano, direttore tecnico del cantiere, "il ripristino delle pareti demolite è stato realizzato con pietra locale ed i rinforzi sono stati eseguiti con una serie di inghisaggi e con tiranti in acciaio inox che garantiscono una maggiore sicurezza per il futuro".
IL RESTAURO VISTO DAL CAMPANILE (VIDEO)
Il finanziamento per il restauro è arrivato dal CIPE e poi vi è stato il contributo della Cassa di risparmio aquilana, ex Carispaq, per il soffitto ligneo, rinforzato e restaurato, tornato al suo celeste originale che mette in risalto le decorazioni in oro e le tele raffiguranti scene di vita di San Bernardino e altri santi francescani. Ad esaltare le architetture e i colori è stata studiata una illuminazione ad hoc, studiata dall'architetto Francesca Storaro, sia per l'interno sia per l'esterno, con la facciata illuminata anche di notte.
Restano da completare solo i restauri delle cappelle laterali e radiali, ma la chiesa rimane comunque agibile e utilizzabile.
LE CELEBRAZIONI LITURGICHE - Da domenica 3 maggio ci saranno regolarmente tre messe, due nella mattinata e una vespertina. La Basilica sarà aperta dalle 7.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30. Ma non solo: sono già prenotati matrimoni fino al 2016, un segnale, da parte della cittadinanza, della voglia di tornare alla 'vecchia' normalità.