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Anticoagulante per uccidere marito

carabinieri pescara scoprono piano diabolico

Anticoagulante per uccidere marito

In manette anche figlio. Moglie si dichiara innocente

PESCARA, 24 luglio 2016, 13:53

Redazione ANSA

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Si dichiara innocente ed estranea ai fatti contestati Daniela Lo Russo, la 42enne accusata, insieme al figlio Michele Gruosso (22), di tentato omicidio nei confronti del marito, un 52enne di Spoltore (Pescara), finito in più volte in ospedale dopo aver ingerito in dosi abbondanti un anticoagulante che gli sarebbe stato somministrato, secondo l'accusa, proprio da madre e figlio. In Tribunale a Pescara, nel corso dell'interrogatorio di garanzia dinanzi al Pm Rosangela Di Stefano e al Gip Gianluca Sarandrea, la donna ha parlato per un'ora e mezza, respingendo ogni addebito. Ieri l'interrogatorio era slittato perché il suo ormai ex avvocato Leonardo Casciere si era dichiarato incompatibile, in quanto già difensore del figlio che aveva addossato le responsabilità dei fatti addebitati solo alla donna. Questa mattina la 42enne, che ieri aveva avuto un leggero malore, era accompagnata dal nuovo legale, Giancarlo De Marco (nominato ieri pomeriggio) il quale, all'uscita dall'aula, ha detto: "La signora ha spiegato tutto quello che le è stato chiesto, sostenendo di non aver partecipato a nessuna azione nei confronti del marito". Su un'eventuale insussistenza del reato, l'avvocato De Marco ha aggiunto: "Una cosa è dire se la signora ha commesso o meno il reato, un'altra è dire se sussiste il reato. Perché l'una porterebbe a dire che il reato c'è, ma la signora non lo ha commesso. L'altra potrebbe portare a dire che il reato di tentato omicidio non sussiste. Le intercettazioni? Non le ho ancora lette, ma potrebbe darsi che l'azione sia stata posta in essere, perché no, anche da una terza, quarta persona e non da chi oggi è accusato. Perché - ha detto ancora il legale - il farmaco non potrebbe essere stato propinato da altri? E' ancora tutto da verificare". Intanto nelle prossime ore la difesa potrebbe chiedere per motivi di salute la misura degli arresti domiciliari per la donna che, dopo l'udienza, è stata riaccompagnata nella casa circondariale Madonna del Freddo di Chieti.

   

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