La Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila ha certificato che il sito industriale e le discariche dei veleni dello stabilimento Montedison di Bussi sul Tirino (Pescara) hanno avvelenato le acque di falda e ha riconosciuto che sul disastro colposo esistono comportamenti aggravati che impediscono la prescrizione del reato. Sentenza rivoluzionata, quindi, due anni e tre mesi dopo quella contestata della Corte d'Assise di Chieti. Riconosciuto l'avvelenamento delle falde, seppure prescritto, e condannati dieci imputati - nella maggior parte ex manager Montedison - per disastro colposo, con provvisionali milionarie. La Corte ha stabilito che le condanne - dai 2 ai 3 anni - sono condonate.
Provvisionali e spese legali da riconoscere alle parti civili ammontano a 3,7 milioni. "È una grande sentenza, è stato riconosciuto l'avvelenamento delle falde" commenta l'avvocato dello Stato Cristina Gerardis. "L'obiettivo finale resta ora la bonifica del territorio" dichiara il delegato Wwf Abruzzo Luciano Di Tizio.
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