Un sit-in davanti al carcere di
Chieti, con bandiere e fischietti, per protestare contro la
carenza di organici che porta a turni massacranti, facendo venir
meno anche le condizioni di sicurezza: lo hanno inscenato una
decina di lavoratori in rappresentanza di Cgil, Cisl, Uil
polizia penitenziaria, Sappe, Osapp e Sinappe. Il carcere,
concepito per ospitare 70 detenuti, ne conta attualmente 150; al
sovraffollamento si aggiunge una carenza di organico che porta
gli operatori a dover effettuare turni fino a 16 ore, con
impossibilità anche di usufruire della mensa. Sulla carta
l'organico prevede 80 persone, nel tempo scese a 68; oggi, fra
malattie e pensionamenti in atto, coloro che prestano servizio
effettivamente sono meno di 60. Alcuni, hanno denunciato i
lavoratori durante il sit-in, sono assenti per patologie legate
allo stress. Fra quelli in servizio c'è chi deve ancora
usufruire delle ferie 2015, chi ha accumulato decine di riposi e
recuperi dei quali non riesce a beneficiare.
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