I 130 bambini di Propaganda
tesserati con l'associazione sportiva Sportlife SSD non
parteciperanno alla 2/a Prova Grand Prix della Fin in programma
domani, presso la piscina provinciale di Pescara, perché, come
comunicato ieri dagli istruttori, l'organo federale ha deciso la
sospensione dell'affiliazione della società, con il conseguente
blocco dell'attività sportiva, a causa, tra le altre cose, di
morosità pregresse per quote federali non pagate: per i
genitori, dopo un mese da dimenticare, tra l'estromissione della
Sportlife dalle Naiadi per quote spazio acqua che non sarebbero
state pagate, la chiusura delle Naiadi per guasto, la
sospensione delle attività, gli esodi forzati per riprendere gli
allenamenti tra Silvi e Chieti, è l'epilogo beffa di una vicenda
che vede per l'ennesima volta come vittime bambini dell'età
compresa tra i sei e i nove anni. A renderlo noto sono gli
stessi genitori in un comunicato.
"Abbiamo solo una parola da dire - si prosegue nella nota - a
chi ha permesso che accadesse tutto questo: vergogna. In primis
si deve vergognare la Regione Abruzzo che ha evitato negli
ultimi dieci anni di destinare soldi alla manutenzione di una
struttura che è stata sempre spacciata come il fiore
all'occhiello a livello regionale, permettendo a personaggi in
cerca di autore di amministrarla in modo tutt'altro che limpido;
in secundis a doversi vergognare è il presidente della
Sportlife, che ha intascato quote sociali da 500 a 650 euro
annuali senza consegnarci parte del kit come da contratto
(mancano ancora accappatoio e borsa per i nuovi, maglietta e
pantaloncini per quelli dal secondo anno in poi), per poi
sparire e farsi rappresentare dagli istruttori o da note inviate
agli organi di informazione per comunicarci le cattive notizie
man mano che la dura realtà veniva fuori, non solo a Pescara, ma
anche a Lanciano e a Chieti".
"Alla vigilia della seconda gara stagionale - lamentano i
genitori - scopriamo che i nostri figli non sono più nella
competizione, che non si possono più mettere in acqua perché
l'assicurazione pagata non vale più, che per finire la stagione
dovremo tirare fuori altri soldi per pagare gli spazi acqua,
l'assicurazione, gli istruttori: e se vogliamo fare le gare
regionali il 23 giugno potremo farlo solo fuori classifica. Si
deve vergognare anche la Fin Abruzzo, incapace di fermare questa
farsa in tempo, incapace di controllo e vigilanza, per non
parlare della tutela dei propri tesserati: a maggio ci si è
accorti del mancato pagamento di quote federali dopo mesi di
morosità".
"A chi ha avuto in questi giorni l'affidamento per la
gestione temporanea delle Naiadi facciamo i nostri migliori
auguri di fare bene il loro lavoro - concludono nella nota -
ricordando che non sarà sicuramente facile ottenere consenso
perché dovranno guadagnarsi la fiducia di migliaia di utenti
dopo che questa è stata profondamente tradita da chi li ha
preceduti".
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