"L'Abruzzo non è messo bene".
Giovanni Legnini dopo quasi un anno di diretta esperienza
amministrativa in Regione commenta con una punta di
preoccupazione questi mesi in Consiglio Regionale, ma tuttavia
non vuole perdere un certo tratto di ottimismo perché ''per
fortuna conservo alcuni fondamentali che consentono di coltivare
speranze nel futuro: abbiamo una società sana, un'ambiente in
gran parte tutelato e un sistema economico che in parte vanta
strutture produttive solide ed innovative. Eppure non mancano
segnali di grave crisi: da quella occupazionale alle ferite del
terreno, dai fenomeni di grave inquinamento al rischio crescente
di infiltrazioni criminali". Un tratto di ottimismo necessario
si potrebbe dire, ma anche perché queste "sono queste emergenze
che devono orientare l'agire pubblico, insieme alla necessità di
promuovere innovazione, formazione, ricerca e dotazioni
infrastrutturali moderne per competere in Italia e nel mondo".
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