Lo Snals lo dice chiaramente: i
docenti non devono andare a scuola per le lezioni in dad
(didattica a distanza). "Alcuni dirigenti scolastici - spiega Il
segretario regionale Snals Carlo Frascari - affermano che la
prestazione delle lezioni in DAD debba avvenire, da parte
docenti, stando a scuola.Tale affermazione non trova al momento
nessun supporto normativo. Anche il Contratto Integrativo sulla
DAD, che non si sa ancora se sarà firmato, non contempla una
tale modalità".
"E' mio parere - chiarisce Frascari - che gli istituti, sulla
base di un confronto con le RSU, adottino le modalità che
ritengono più funzionali al servizio. Teniamo conto, per
esempio, che gli studenti con disabilità, con disturbi specifici
dell'apprendimento e altri bisogni educativi speciali potranno
frequentare le lezioni, e potrebbero esserci altre necessità. Il
docente potrebbe, inoltre, chiedere di svolgere la DAD da scuola
per sua comodità ma, non gli potrà essere imposta, se non con
specifiche motivazioni. Se tutti i docenti dovessero essere
presenti, senza una adeguata motivazione, si andrebbe a ledere
lo stesso DPCM 24 ottobre 2020, e il Decreto 19 ottobre 2020
della PA, sullo smart-working. Ci sono, quindi, i motivi per
affermare che, in linea di principio, si dovrebbe evitare, se
possibile, la presenza. Altrimenti il dirigente scolastico
dovrebbe spiegare perché mette in lavoro agile il 50% del
personale amministrativo e, invece, pretende la presenza a
scuola dei docenti. Il lavoro agile", conclude Frascari, "non è
applicabile ai docenti in regime ordinamentale ma non in caso di
DAD (con le dovute eccezioni). In tal senso si esprime anche la
nota MI 26 10 2020 paragrafo 2 secondo capoverso".
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