E' stato firmato l'accordo di
valorizzazione di Campo78, ex campo di prigionia di Fonte
d'Amore, prestigioso luogo di storia e cultura, tra il sindaco
Annamaria Casini, il rappresentante del Mibact-segretariato
regionale, Stefano D'Amico e il direttore regionale dell'Agenzia
del Demanio Raffaella Narni.
Fonte d'Amore è l'unico campo di concentramento per prigionieri
di guerra ancora esistente in Italia, con baracche che dal primo
al secondo conflitto mondiale hanno ospitato soldati
austroungarici e alleati. Ancora oggi si leggono sui muri i
graffiti dei militari britannici presi prigionieri in Africa
Settentrionale.
Nascerà così il primo museo italiano dedicato all'universo
concentrazionario: l'Abruzzo durante la seconda guerra mondiale
ha ospitato 23 campi, per prigionieri politici, militari ed
ebrei. Potrà prendere vita così il progetto per il "Ripristino e
la rifunzionalizzazione del Parco della memoria Campo78", che ha
già visto l'approvazione in Consiglio comunale e prevede
interventi di riqualificazione dell'edificio all'ingresso, che
diventerà centro di accoglienza, e lavori di consolidamento e
messa in sicurezza, oltre alla ristrutturazione del muro di
cinta e alla salvaguardia dei preziosi graffiti all'interno
della Baracca di maggior valore storico. La risorsa finanziaria
è legata ai fondi Fesr il cui intervento ammonta
complessivamente a 350 mila euro.
"L'ex campo di prigionia è un sito di grande valore storico
che ha enormi potenzialità fino ad oggi inespresse che, con
l'acquisizione a patrimonio comunale e successivo restauro,
potrà finalmente essere visitabile e fruibile" - sottolinea
l'assessore Manuela Cozzi - Intenzione di questa amministrazione
è catalizzare ulteriori risorse finalizzate al completamento del
recupero dell'area puntando alla realizzazione di un vero e
proprio parco della memoria". Parco che comprende oltre al Campo
78 anche l'Abbazia celestiniana, gli scavi di Ercole Curino e
l'Eremo di Sant'Onofrio che fu rifugio di Fra' Pietro da Morrone
diventato poi Papa Celestino V.
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