Contrasto alla solitudine causata
dalla pandemia nella popolazione anziana, promozione del
benessere psicofisico e diffusione della cultura del
volontariato nelle giovani generazioni. E' partito con questi
obiettivi il progetto "SOS Voglia di vivere", di cui è capofila
l'Associazione "Domenico Allegrino" Odv di Pescara, che ha
ottenuto un finanziamento dalla Regione. Nei giorni scorsi è
stato costituito il Comitato tecnico-scientifico (riunione in
videoconferenza) di cui fanno parte, oltre al capofila, i
partner e i collaboratori e cioè l'Associazione Meridiani
Paralleli di Chieti, l'Avis provinciale di Chieti, l'Avis
Comunale di Casoli (Chieti), l'Avis Comunale di Pennadomo
(Chieti) e il Centro Italiano Femminile Consultorio familiare di
Chieti (partner), l'Assessorato all'Innovazione Sociale del
Comune di Chieti, i licei classici "Vico" di Chieti e
"D'Annunzio" di Pescara, il Dipartimento di Salute mentale della
Asl di Lanciano-Vasto-Chieti e il Dopolavoro ferroviario di
Pescara (collaboratori).
Il progetto prevede dieci azioni che avranno come protagonisti
120 studenti e 120 over 65 dei territori di Pescara e Chieti. I
giovani e gli anziani prenderanno parte a incontri sul
volontariato e sul recupero di ricordi, memorie e tradizioni.
Gli over 65 saranno sottoposti anche a check up sanitari
gratuiti, test Covid, psicologici e sulle demenze senili. Sarà
attivata, inoltre, una linea di ascolto telefonica per anziani
soli e costituite 4 community di over 65 che assisteranno e
parteciperanno, attraverso il web, a una serie di attività
laboratoriali, giochi cognitivi, letture, visione di film e
condivisione di esperienze di vita. In programma, infine,
iniziative negli orti sociali dell'associazione "Domenico
Allegrino" e un'azione di tutoraggio da parte di anziani più
autonomi verso coetanei meno indipendenti."La nostra azione sarà
mirata soprattutto a contrastare fenomeni di solitudine e
fragilità nella popolazione anziana causati dalla pandemia in
corso - spiega Antonella Allegrino, fondatrice dell'associazione
- Il Covid ha messo a rischio molti servizi socio-assistenziali
rivolti agli over 65. Si è creato un vuoto che ha accresciuto
condizioni di marginalità e smarrimento".
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