"L'auspicato cambio di rotta
rispetto al passato da parte del nuovo Consiglio di
Amministrazione della Banca Popolare di Bari con conseguente
apertura alle istanze dei risparmiatori non c'è stato". Lo
afferma il Coordinamento interregionale Abruzzo, Molise, Puglia
e Calabria a due settimane dalla richiesta, inoltrata ai vertici
della Banca, di istituire un tavolo delle trattative volto a
dirimere in via bonaria le controversie con i risparmiatori.
Del coordinamento fanno parte l'Osservatorio sui fenomeni di
usura, estorsione e sovraindebitamento della Lega Internazionale
per i Diritti dell'Uomo (Lidu) Abruzzo e Molise, l'associazione
nazionale "Dalla Parte del Consumatore", la Confconsumatori
Brindisi, l'Acu Calabria e la Confconsumatori Brindisi, che
nelle scorse settimane avevano proposto ai vertici della Banca
Popolare di Bari l'istituzione di un tavolo delle trattative
volto al bonario componimento delle controversie, nell'ambito
del quale ogni singola posizione fosse analizzata, valutata e
discussa singolarmente.
"Avevamo espresso, sin da subito, in modo inequivocabile -
afferma il presidente della Lidu Abruzzo e Molise, Massimo Bomba
- la nostra contrarietà a previsioni 'preconfezionate'
contenenti, ad esempio, le misure massime di indennizzo, i
requisiti che il risparmiatore deve rivestire e/o l'esclusione
di determinate tipologie di titoli. Prendiamo atto della
chiusura della Banca anche se tale atteggiamento rimane
incomprensibile. Allo stato attuale, quindi, l'avvio di azioni
giudiziarie rimane l'unica strada per i risparmiatori".
Dal Coordinamento fanno sapere che solo nell'ultima settimana
quattro associati hanno ottenuto provvedimenti favorevoli
dell'Arbitro per le Controversie Finanziarie nei confronti della
Banca Popolare di Bari: "L'Arbitro ha accolto integralmente la
nostra linea difensiva", chiarisce l'avvocato Emilio Graziuso.
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