Slitta di un anno la costituzione
della città metropolitana con la fusione dei comuni di Pescara,
Montesilvano e Spoltore che passa dal 1 gennaio 2022 al 1
gennaio 2023. Questo grazie all'approvazione dell'emendamento
che, come ha evidenziato il consigliere regionale del Pd Antonio
Blasioli, modifica la Legge per l'Istituzione del Comune di
Nuova Pescara. Oltre al differimento del termine della nascita
del nuovo comune vengono modificate una serie di scadenze
intermedie che sembrerebbero poter vanificare di fatto il
termine così differito. Viene infatti posticipato da 2 a 4 anni
dalla entrata in vigore della Legge, che è di Agosto 2018, il
termine entro il quale i tre Comuni avrebbero dovuto porre in
essere azioni per l'esercizio associato di alcune funzioni, tra
cui la pianificazione territoriale e urbanistica, grandi
infrastrutture, ciclo dei rifiuti, servizi scolastici. Il
termine per la conclusione di questo percorso, assolutamente
prioritario, viene prorogato da Agosto 2020 ad Agosto 2022.
Subisce modifiche dilatorie anche il percorso per la
realizzazione dello Statuto del nuovo Comune, visto che vengono
allungati da 12 a 36 i mesi che la Commissione Statuto
intercomunale ha a disposizione per predisporre il progetto di
statuto provvisorio e presentarlo all'Assemblea Costitutiva. Il
termine passa da ottobre 2019 a ottobre 2021. Questa modifica
porta anche il posticipo dei termini entro cui l'Assemblea
Costitutiva presenta il progetto di statuto provvisorio ai
Consigli Comunali. Si passa infatti da 2 a 4 anni, con il
termine che passa da ottobre 2020 a ottobre 2022. Si evidenzia
come la presentazione dello statuto provvisorio arrivi a pochi
mesi dalla prevista istituzione del nuovo comune. Altre due
modifiche sono conseguenti alle precedenti: vengono infatti
modificati i termini entro i quali l'Assemblea Costitutiva deve
presentare alla Regione, al Presidente del Consiglio Regione e
ai Consigli Comunali due Relazioni. Le modifiche più importanti,
oltre al differimento della data di istituzione del nuovo
comune, che era già possibile senza modificare la legge,
riguardano la parte propedeutica e necessaria alla conclusione
del percorso. Posticipando le scadenze per mettere insieme
l'esercizio delle funzioni comunali e quelle per lo statuto,
viene forse spenta, fa notare Blasioli, la speranza di arrivare
anche nel 2024 all'istituzione del nuovo comune grazie anche
all'assenza di qualsiasi contributo economico a sostegno dei
comuni, recuperando almeno i 300mila euro originariamente
previsti dalla Legge ma mai utilizzati dai comuni.
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