Era stato avvistato in volo
domenica scorsa nei pressi di Sulmona, poi osservato per alcuni
giorni nel Lago la Quaglia di Raiano (L'Aquila), un ambiente non
adatto per il fenicottero, specie non comune nelle aree interne
d'Abruzzo; qualche raro esemplare si osserva in regione, al di
fuori della stagione riproduttiva e nel periodo invernale, ma
solo lungo la costa. Recuperato quando si è visto che era in
difficoltà, l'animale ieri è morto.
Gli studiosi della Stazione Ornitologica abruzzese (Soa)
avevano ricevuto la segnalazione dell'avvistamento da Piercarlo
Di Gianbattista e in seguito Maria Elena Napoleoni, birdwatcher
della Soa, ha potuto osservare il fenicottero a Raiano; quando
ha notato un comportamento anomalo ha allertato il 1515 dei
Carabinieri Forestali che, con i militari del Comando di
Stazione di Sulmona, lo hanno recuperato. Il trampoliere però è
morto appena portato a riva.
Ora, spiega ancora la Soa, si dovrà accertare la causa del
decesso visto che i fenicotteri, come altri uccelli acquatici,
spesso ingeriscono sostanze tossiche presenti nell'acqua o
pallini di piombo usati nelle cartucce da caccia che si
depositano sul fondo di stagni e lagune; nulla, comunque,
esclude possa trattarsi di morte per cause naturali. Secondo la
Soa non si tratta di esemplare fuggito a un allevatore o da uno
zoo, perché non dotato di anello e con le penne apparentemente
in buone condizioni. In Italia sono note colonie con qualche
migliaio di coppie concentrate soprattutto in Sardegna, nel
delta padano e nelle saline di Margherita di Savoia. Grazie al
particolare becco il fenicottero per alimentarsi filtra le acque
salmastre delle lagune, saline e foci dove vive e si riproduce.
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