"La storia non è studiare da pagina 1 a pagina 5, ma scavare, capire, crescere". "Per la prima a volta abbiamo capito che la guerra studiata in questo modo così ti avvicina alla nostra realtà: è stata insomma una forte esperienza di vita, che ci ha insegnato come esperienze che credevamo lontane in realtà sono ancora in mezzo a noi".
Sono solo due dei commenti espressi pubblicamente dagli studenti dell'Istituto Tecnico Industriale Statale "Luigi di Savoia" di Chieti coinvolti nell'ambito del progetto "Proiettiamo sui muri la storia delle pietre d'inciampo".
Aula magna piena per la proiezione del video realizzato dagli stessi studenti nel quale hanno raccontato le storie di Aldo Oberdorfer professore che insegnò a Chieti e che fu deportato a Lanciano (Chieti), del maresciallo dei carabinieri Camillo Neviani, che salvo' molti ebrei e aiuto' due di loro a sposarsi nonostante la deportazione, la dichiarazione di Chieti quale "citta' aperta" e la storia dei partigiani della Banda Palombaro fucilati a Bussi (Pescara).
Successo didattico pieno dell'iniziativa, quindi, come riporta anche l'insegnante Antonella Aceto, la quale spiega che "non è stato semplice elaborare il progetto, specie all'inizio quando eravamo tutti in dad: i ragazzi avevano bisogno di essere stimolati, motivati. Poi però è successo qualcosa di magico: appena abbiamo potuto vederci è scatta una empatia, una necessità di riscoprire la nostra storia, anche a Chieti. I ragazzi alla fine sono stati entusiasti, sono entrati nel vivo della storia della Shoah e della seconda guerra mondiale".
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