L'Università di Teramo è partner di
una rete di formazione innovativa Marie Curie (ETN-ITN) che ha
ricevuto 2,8 milioni di euro per il progetto BioInspireSensing,
partito nei primi giorni di gennaio. Il progetto, coordinato per
l'Università di Teramo da Enrico Dainese, ordinario di
Biochimica e preside della Facoltà di Bioscienze e Tecnologie
Agroalimentari e Ambientali, si concentra sulla formazione di
giovani ricercatori nel settore delle biotecnologie biomediche
per studiare, costruire e produrre una nuova generazione di
sensori impiantabili biodegradabili ispirati ai sensori proteici
naturalmente presenti negli organismi viventi.
"Questa nuova generazione di sensori di tipo biotecnologico -
spiega Enrico Dainese - ha le proprietà aggiuntive di essere
completamente biocompatibili e bioriassorbibili, a differenza
della maggior parte dei sistemi impiantabili esistenti. In
ambito sanitario, con questi nuovi sensori sarà possibile
monitorare in tempo reale parametri vitali ed evitare interventi
chirurgici di rimozione invasivi che possono danneggiare i
tessuti interni e condurre a complicazioni future".
Il consorzio che costituisce il team è composto da dodici gruppi
di ricerca, inclusi partner accademici e industriali e
l'Università Politecnica de Catalunya che ne è il coordinatore.
Per lo studio portato avanti dall'Università di Teramo Enrico
Dainese riceverà 450.000 euro per la sua parte nel progetto.
Nell'attività di ricerca è coinvolto in prima persona anche
Sergio Oddi, professore associato di Biochimica dell'Ateneo.
"Lo studio - ha concluso Dainese - si avvarrà della eccellente
esperienza del mio gruppo di ricerca nella biologia delle
membrane, nello studio dei lipidi bioattivi e della struttura e
funzione di proteine, che verrà utilizzata per convertire le
proteine funzionali in biosensori e per sviluppare la tecnologia
di stabilizzazione e ricostituzione degli stessi richiesta dal
progetto".
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