Il calcio dilettantistico
abruzzese chiede di poter ripartire. Questo quanto emerso
dall'incontro promosso dal Comitato Regionale della Figc che ha
incontrato i dirigenti delle società abruzzesi che svolgono
attività giovanile regionale. Il meeting, finalizzato a fare il
punto della situazione sulla stagione sportiva 2020/21 e ad
illustrare gli scenari di una possibile ripartenza, ha
rappresentato un utile momento di confronto per riflettere sugli
effetti che il lunghissimo stop dovuto dalla pandemia sta
producendo su un'intera generazione. "Migliaia di atleti - ha
detto il presidente della Figc Abruzzo Concezio Memmo - stanno
vivendo un periodo di grande disagio, privati dell'attività
fisica e di tutto quello che il concetto di squadra rappresenta.
Non si vive più lo spogliatoio e il ruolo guida di tecnici e
dirigenti rischia di venire compromesso. Questo malessere
diffuso attraversa tutte le fasce di età, dai 5 fino ai 19 anni
in particolare, e non va assolutamente sottovalutato".
All'introduzione del Presidente è seguita un'analisi delle ore
di attività e formazione perse nelle varie categorie giovanili:
Juniores 500 ore, Allievi 400 ore e Giovanissimi 320 ore. Ma si
guarda al futuro. "Abbiamo pianificato la ripartenza dei
campionati - ha detto il Consigliere Mauro Bassi - sperando di
trovarci in uno scenario migliore tra un mese. Se sarà possibile
ripartire lo faremo, comprimendo i campionati e disputando solo
gironi di andata e fasi finali. Non dipende da noi, ma siamo
pronti a rimettere in moto l'intero movimento giovanile appena
le leggi e la pandemia ce lo permetteranno". Straordinaria la
partecipazione e la voglia di ripartire delle società abruzzesi
(presenti 45 sodalizi).
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