"Chiediamo alla Popolare di Bari di
non ridimensionare la presenza nel territorio teramano, e di
riaprire ad un rapporto positivo con il mondo dell'impresa anche
attraverso lo strumento dei confidi". Lo afferma il presidente
della Cna provinciale, Bernardo Sofia, all'indomani del
confronto cui era presente con il direttore provinciale Gloriano
Lanciotti e che ha visto i vertici dell'istituto bancario
pugliese confrontarsi con alcuni dei principali attori
istituzionali locali: incontro al termine del quale sono state
annunciate misure di ridimensionamento della Popolare, seppure
seguendo criteri selettivi che non dovrebbero penalizzare -
almeno sulla carta - il sistema economico locale e le famiglie
risparmiatrici.
"Seguiamo da tempo con preoccupazione l'andamento della
vicenda - dice - perché il passato recente è pieno di impegni
non mantenuti, e di una caduta crescente dell'offerta di
sportelli sul territorio». «Ma altrettanto a cuore - aggiunge
Sofia - ci sta il problema del credito alle imprese: in una fase
segnata da una drammatica caduta di liquidità provocata dalla
pandemia, tra restrizioni, chiusure e limitazioni di attività,
molte imprese a cominciare da quelle di dimensioni più ridotte
sono a rischio collasso. Un rischio che può e deve essere
scongiurato, facendo ricorso a tutti gli strumenti che
assicurino un accesso al credito garantito attraverso gli
strumenti messi a disposizione dallo Stato o dalla Regione. Ma
anche attraverso il ruolo chiave dei confidi, strumenti cui
soprattutto gli imprenditori più piccoli si rivolgono con
fiducia per veder facilitare il loro rapporto con il sistema
bancario». «E su questo - conclude - ci pare però ancora di
intravvedere da parte dei vertici della Popolare dubbi e cautele
eccessivi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA