E' tornato a casa dopo una settimana trascorsa, a causa del Covid, nel reparto di Malattie Infettive dell'ospedale di Vasto (Chieti) dove era arrivato in ambulanza in condizioni preoccupanti.
Santino Spinelli, in arte Alexian, musicista, scrittore e docente universitario, ambasciatore della cultura romanì nel mondo, ora vuole ringraziare chi gli è stato vicino in questo periodo tremendo, dai familiari agli amici, dal personale sanitario agli ammiratori.
Si sente rinato, anche se dovrà continuare le cure a
casa. Anche se pochi giorni prima di quella corsa in ospedale ha
dovuto sopportare, sempre per il Covid, la perdita del padre
Gennaro, morto a 84 anni, il 25 febbraio, nella sua casa di
Lanciano, accanto ai suoi cari. Santino e il resto della
famiglia non hanno potuto partecipare ai funerali: tutti
positivi e in quarantena lui, la moglie, due dei tre figli, le
sue sorelle. E qualche giorno dopo le sue condizioni sono
precipitate.
"Quando mi hanno ricoverato la pressione era arrivata a
198-132. Ho visto la morte in faccia, è stato terribile -
ricorda Santino - Subito dopo il ricovero ho superato gli
scompensi cardiaci e la pressione alta di cui non avevo mai
sofferto prima. E' un virus subdolo, questo, e attacca non solo
i polmoni. E' vero, occorre essere forti, sani, ma anche molto
fortunati. I miei polmoni sono stati colpiti fortemente,
occorrerà capire quali danni residui avrò su respirazione,
insonnia, memoria, gusto, olfatto,".
In ospedale ha trovato " tanta accoglienza e tanta umanità. I
dottori e gli infermieri sono angeli perché vanno molto oltre la
loro professione. Sanno di essere spesso l'ultimo contatto umano
nei confronti di chi non ce la fa e muore senza la consolazione
di parenti e amici. Mi hanno curato con antibiotici, cortisone,
antivirale, e anticoagulante. Infermieri e medici - dice - hanno
tanta e commovente umanità, dedizione, sensibilità, vanno oltre
le loro normali competenze, è davvero meraviglioso. Ho visto
accanto a me davvero tanto dolore e sofferenza in un reparto
blindato e in una sala, pur piccola, ben tenuta e igienizzata; e
spesso ho visto infermiere rassicurare al telefono un familiare
del paziente vicino. E pensare che stanno ore e ore con
indumenti ingombranti, bardati come soldati in guerra".
Due giorni fa i primi spiragli: "I valori erano abbastanza
regolari, anche se a volte tornano la forte pressione sul petto,
la tosse e tanta spossatezza. Mangio molto, ma continuo a
dormire poco. Ora l'importante è essere a casa. Invito tutti a
mantenere l'attenzione alta a non abbassare il livello di
guardia. Il virus non scherza e non tutti hanno un sistema
immunitario adeguato o la fortuna di trovare un posto in
ospedale sovraccaricato da questa tremenda pandemia".
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