Sul massiccio del Gran Sasso si è
tenuta un'esercitazione congiunta tra il personale specializzato
quale "sciatore e soccorritore" dei Carabinieri del Comando
Provinciale di L'Aquila e del Club Alpino Italiano (Cai) di
L'Aquila per la ricerca di travolti in valanga. Obiettivo,
acquisire maggiori competenze tecnico-operative attraverso
l'utilizzo del dispositivo Artva (Apparecchiatura per ricerca di
persone in caso di valanga o slavina). L'addestramento pratico,
che rientra in un protocollo d'intesa tra il Comando Generale
dell'Arma dei Carabinieri e il Cai, era stato preceduto da una
fase teorica, il 13 febbraio, sulle specifiche attività di
ricerca con Artva presso la sede del Cai a cura di Rubino De
Paolis, direttore della Scuola "Nestore Nanni", e di Valeria De
Paolis per gli aspetti sanitari di emergenza relativi al
soccorso delle vittime di valanghe. Il Servizio Valanghe
Italiano del Club Alpino Nazionale ha affidato alla Sezione Cai
dell'Aquila un campo fisso di addestramento all'uso dell'Artva
che nel dicembre 2020 è stato reso operativo per le esigenze di
tutto il centro sud. Analoga area addestrativa è presente solo a
San Pellegrino, località delle Dolomiti.
L'esercitazione consentirà ai militari dell'Arma impiegati in
tutti i comprensori sciistici della provincia dell'Aquila, circa
25 unità, di intervenire nell'immediatezza con l'utilizzo di
idonea strumentazione tecnica in dotazione nel "Kit di soccorso
per valanga". Ciò permetterà di elevare gli standard di
sicurezza sulle piste da sci e accelerare le operazioni di
soccorso e ricerca a tutela di tutti gli sciatori in caso di
grave evento.
L'iniziativa, finalizzata a favorire lo sviluppo delle
sinergie tra operatori del settore, è stata resa possibile
grazie all'intesa tra il Comandante Provinciale dei Carabinieri,
Col. Nazareno Santantonio, e il presidente della Sezione Cai
L'Aquila, Vincenzo Brancadoro. Analoghe esercitazioni saranno
programmate in futuro sulle montagne della provincia aquilana.
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