46 ex sindaci italiani, e tra
questi anche Marco Alessandrini (Pescara) scrivono al presidente
del Consiglio Mario Draghi per esprimere la loro preoccupazione
in vista della stesura del Piano nazionale di ripresa e
resilienza (PNRR) che dovrà essere consegnato a Bruxelles entro
la fine del prossimo mese di aprile. "Il nostro timore -
esordiscono gli ex amministratori - è che la filiera della
'Governance istituzionale' italiana non sia all'altezza della
condivisione e coesione richieste per una scrittura e
un'applicazione coerente ed efficace del Piano. Troppe volte
abbiamo visto negli ultimi anni, anche quando eravamo
protagonisti della vita pubblica delle nostre città, i Comuni
che non si confrontano fra loro, le Regioni che non dialogano
con le Città Metropolitane e che ad ogni occasione, spesso
fittizia, si distinguono dalle indicazioni del Governo
Nazionale. Per non dire dei piccoli Comuni abbandonati a se
stessi, senza risorse né tecniche, né economiche, per la
cancellazione, colpevole, di un Ente di Area Vasta".
Su questi temi gli ex sindaci hanno aperto un confronto con
alcuni giuristi italiani e ne è emersa un proposta: "Perché i
territori italiani siano i veri protagonisti di una ripresa
sostenibile del Paese è necessario che i loro rappresentanti
partecipino da subito alla elaborazione e definizione del Piano,
altrimenti si produrrà una distonia dannosa alla sua efficace
applicazione. Nello stesso tempo, è difficile e sbagliato
pensare che, senza una Cabina di Regia unica e nazionale si
possa garantire la necessaria coerenza realizzativa delle linee
guida europee e delle priorità italiane. Non immaginiamo che
debba essere ulteriormente moltiplicata l'esperienza, non sempre
positiva, della figura del Commissario straordinario con pieni
poteri. Al contrario, noi riteniamo che nella presentazione dei
progetti sia necessario e doveroso responsabilizzare i sindaci
che sono di fatto i portavoce dei bisogni delle loro comunità".
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