Gravi carenze igienico sanitarie
ed organizzative all'obitorio di Pescara, con macchie di sangue
sul pavimento, sporco incrostato e perdita di liquidi dalle
bare. Le hanno accertate i Carabinieri del Nas del capoluogo
adriatico nel corso di un'ispezione nella struttura di
pertinenza della Asl, eseguita, in collaborazione con i militari
del Nucleo ispettorato del lavoro (Nil), anche considerando
l'aumento di decessi connessi all'emergenza Covid-19 e
l'inserimento del territorio in zona rossa.
Gravi carenze anche all'obitorio dell'ospedale di Teramo,
gestito da una società privata: la totalità degli ambienti
richiede urgenti interventi di ordinaria e straordinaria
manutenzione. Accertata, poi, la mancanza di idonei e separati
percorsi delle salme decedute per Covid-19. Dagli accertamenti
sono emerse ulteriori responsabilità penali nei confronti
dell'amministratore dell'impresa di gestione per inadempimento
al contratto di pubblica fornitura con la Asl. Lo stesso,
infatti, non assicurava il pattuito svolgimento di attività
connesse alla gestione dei deceduti in ambito ospedaliero e
delle camere mortuarie, non garantendo la presenza di propri
operatori sebbene in presenza di salme in camera ardente e
omettendo di rispettare il prelievo delle salme entro il termine
delle due ore dal decesso.
I Carabinieri del Nas di Pescara hanno ispezionato tutti gli
obitori presenti in Abruzzo, nell'ambito di una vasta campagna
disposta in tutta Italia dal Comando Carabinieri per la Tutela
della Salute, d'intesa con il Ministro della Salute, per
appurare la regolarità delle attività ed il rispetto delle
misure di prevenzione Covid-19.
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