Stanchi di attendere per una
scuola inclusiva, di ricorrere alla Giustizia per far rispettare
diritti sanciti da leggi, "di implorare servizi residenziali".
Nell'imminenza della 'Giornata mondiale per la consapevolezza
sull'autismo", le storie di giovani autistici in attesa di
terapie o a rischio di restarne privi tornano d'attualità.
"Giornate come il 2 aprile dovrebbero essere l'occasione per
fare bilanci, analizzare le attività realizzate - dice Dario
Verzulli, presidente di Autismo Abruzzo onlus - Ma anche
quest'anno il rischio di veder trascorrere questa giornata in
modo 'asettico' è reale".
C'è Carlo che vive da due anni in una struttura
residenziale in Puglia, lontano dalla famiglia. "La sua
permanenza lì, dove si è ambientato e riceve le terapie giuste -
spiega Verzulli - è a rischio. I dirigenti della Asl di Chieti
sostengono che le 'carte' non sono adeguate, dimenticando che la
loro attenta disamina probabilmente condannerà il quasi
diciottenne all'oblio. Giorgio, 14 anni, per vedere accolto il
suo diritto ha dovuto avviare una battaglia amministrativa e
legale durata quasi 4 anni. E Ludovica, 28enne, dopo un lungo
calvario amministrativo, ha trovato l'unico posto per la sua
residenza a Como. Ha vissuto 17 anni in una struttura
residenziale abruzzese; dimessa 'd'ufficio', è stata inviata
prima in una Rsa anziani a Isernia, poi a una Rsa anziani a
Fontecchio (L'Aquila)".
Tra le vicende seguite dall'associazione, Verzulli ricorda
quelle di 4 bambini fra 3 e 11 anni, da anni senza terapie,
nonostante rientrino nei Lea, i cui genitori sono stati
costretti ad affrontare il Giudice del Tribunale dell'Aquila per
ottenerle: solo pochi giorni fa il tribunale ha condannato la
Asl 01 di L'Aquila all'immediata presa in carico dei minori e al
risarcimento delle spese legali. "E' aberrante constatare che,
nonostante la normativa nazionale e regionale, si debba ancora
ricorrere alle vie legali per assicurare un diritto inalienabile
della persona - dichiara Verzulli - Noi continuiamo a batterci
per queste famiglie, nella speranza che le istituzioni, prima o
poi, decidano di garantire i servizi necessari nelle regioni di
residenza".
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