Confcommercio Pescara chiede
l'esenzione del pagamento della Tari-Tassa Rifiuti 2021 per
tutte le imprese costrette alla chiusura e per quelle che, per
effetto dell'emergenza sanitaria, hanno deciso di rimanere
chiuse o hanno subito un notevole calo di fatturato. "Invieremo
una nota al riguardo a tutti i Comuni della provincia di Pescara
per chiedere un intervento in tal senso - dichiara il presidente
di Confcommercio Pescara Riccardo Padovano - Il costo della Tari
è cresciuto sino a raggiungere nel 2020 il record assoluto di
9,73 miliardi di euro. Un livello di tassazione che appare oggi
tanto più ingiustificato se si considera che la produzione dei
rifiuti si è drasticamente ridotta dall'inizio dell'emergenza
epidemiologica che ha messo in ginocchio soprattutto le piccole
imprese".
Il principio alla base dell'applicazione della Tari, spiega
Padovano, è 'chi inquina paga', dovrebbe quindi esserci
proporzione fra quantità dei rifiuti prodotti e quanto si paga.
Invece le tariffe sono "molto lontane dalla reale produzione
di rifiuti, c'è arbitraria ripartizione dei costi tra utenze
domestiche e non domestiche e tra componente fissa e variabile
della tassa. "Anche il nuovo metodo di calcolo elaborato
dall'Arera, l'Autorità che ha acquisito competenze in campo di
regolamentazione dei rifiuti urbani, non sembra al momento aver
inciso come ci saremmo aspettati. Le imprese continuano a pagare
tariffe elevate che vanno a coprire voci di costo improprie e
inefficienze strutturali dei territori e del sistema paese".
Padovano fa poi un esempio: un ristorante paga poco meno di
20 euro a metro quadro, mentre bar, ortofrutta e pescherie
pagano circa 16 euro a metro quadro: un ristorante di 200 mq
paga 4.000 euro l'anno per la raccolta rifiuti, "un costo
insostenibile" a fronte "di una situazione economica che
richiede misure emergenziali". Confcommercio chiede anche una
notevole riduzione della Tari in favore delle imprese che, pur
rimanendo in esercizio, "registreranno comunque un calo del
fatturato, quindi dei rifiuti prodotti, a causa della
contrazione dei consumi".
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