C'è una normativa nazionale di
riferimento, c'è il regolamento emanato dalla Regione Abruzzo,
con Delibera n. 360/2019, ma per molti bambini e ragazzi
abruzzesi autistici sono ancora inaccettabili i tempi di attesa
per l'avvio delle terapie. È la posizione di Autismo Abruzzo
Onlus che sottolinea come, ad alcuni ragazzi, una volta inviati
dalle Asl nei centri di riabilitazione, siano proposti
'pacchetti' di interventi con sedute ridotte per mancanza o di
personale qualificato o di budget, mettendo così in discussione
la valutazione effettuata dalla commissione Uvm, istituita in
ogni distretto sanitario per effetto della Legge 328/2000, che
indica tipo di 'setting' e numero di sedute settimanali nel
verbale di 'prescrizione' delle cure.
In situazioni come queste, spiega il presidente della Onlus,
Dario Verzulli, l'associazione, a sostegno delle famiglie con
autismo, si rivolge in urgenza al Giudice. "È il caso delle
ultime 5 condanne alla Asl Avezzano Sulmona L'Aquila e le ultime
due per la Asl Lanciano Vasto Chieti. Quest'ultima, dopo diversi
solleciti, ha autorizzato finalmente l'extra-budget per la
'presa in carico' di due bambini per i quali le famiglie non
dovranno più pagare le prestazioni. Non è accaduto lo stesso per
la Asl L'Aquila che, nella fase processuale durata oltre 6 mesi,
ha continuato a eccepire motivazioni di bilancio, mancanza di
personale e necessità di riorganizzazione".
A oltre 40 giorni dal pronunciamento del Tribunale
dell'Aquila tre bambini - di 3, 5 e 11 anni - attendono ancora
l'attivazione del servizio ordinato dal dispositivo del Giudice.
"Abbiamo dato incarico formale al nostro legale, Gianni Legnini,
di tutelare i diritti dei tre bambini - prosegue Verzulli - e
valutare i danni generati dal ritardo nella 'presa in carico' e
della mancata attuazione delle relative ordinanze. Invitiamo,
ancora una volta, Asl L'Aquila e Regione Abruzzo a programmare
le attività riabilitative sulla base delle persone
effettivamente in liste di attesa, avviando una revisione dei
servizi".
Questioni che sarebbero presto risolte se, come propone da
tempo Autismo Abruzzo Onlus, si avessero a disposizione
ambulatori dedicati, un servizio extramurale o domiciliare per
gli utenti più piccoli e servizi residenziali. "Non
dimentichiamo le opportunità del Pnrr, il Piano nazionale di
Ripresa e Resilienza - conclude Verzulli - che ha risorse in
parte destinate a potenziare i servizi sul territorio".
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