Mobilitazione unitaria dei
sindacati Cgil, Cisl e Uil sul tema della Sanità. La vertenza si
chiuderà lunedì 20 settembre con una manifestazione dinanzi alla
sede dell'assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo. Nel
corso di un incontro con la stampa a Pescara sono stati
illustrati i motivi della manifestazione. "Questo attivo odierno
con le anime della sanità serve a dire alla Regione che è
arrivato il momento di sedersi a tavolino per parlare di
riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale - ha
detto Paola Puglielli, segreteria generale Fp Cgil - che deve
partire dai bisogni del cittadino e porre la questione della
prossimità e presa in cura dei pazienti, investire in
prevenzione e dare risposte contrattuali ai lavoratori della
sanità pubblica e privata. Bisogna ricomporre quello che la
politica ha spezzettato esternalizzando servizi".
Ha aggiunto Giuseppe De Angelis, segretario generale Uil Fpl
Abruzzo: "Riteniamo ci debba essere un'applicazione integrale
del rapporto di lavoro perché c'è un contratto firmato un anno
fa che non vede ancora la sua applicazione, fatto gravissimo.
Aggiungiamo che in Abruzzo la Sanità non funziona. Siamo stati
fortunati perché se il virus avesse colpito con la stessa
virulenza di altre regioni, non avremmo avuto una barriera per
difenderci. Oggi c'è un'opportunità: un Piano di
ristrutturazione così come annunciato dalla Regione. Verrà
attuato? Vedremo".
"Dopo 14 anni di mancato rinnovo del contratto della sanità
privata Aiop Aris - ha proseguito Vincenzo Mennucci, segretario
generale Cisl Fp - e tre anni di estenuanti trattative, dopo
l'intervento del ministro della Salute e del presidente della
Conferenza Stato-Regioni, dopo la sottoscrizione del contratto
Aiop Aris un anno fa, in Abruzzo nelle strutture private manca
l'applicazione del contratto e diventa non più rinviabile il
pagamento dell'una tantum risarcitoria e degli arretrati, così
come la convocazione di un tavolo di contrattazione di secondo
livello. I lavoratori parteciperanno alla manifestazione a
Pescara per chiedere l'intervento della Regione nei confronti
delle strutture convenzionate e accreditate per chiedere il
rispetto del contratto".
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