"Bisogna introdurre una legge che favorisca e incentivi la creazione di cooperative dei lavoratori che abbiano, anziché i sussidi della disoccupazione, agevolazioni dei sussidi capitalizzandoli, anche il Tfr, con in più agevolazioni nell'accesso al credito, così da mettervi in condizioni di continuità. Conoscete l'azienda e la tecnologia: siete voi l'azienda, non la multinazionale con i vertici che magari non sono mai neanche venuti a vedervi. Si chiama tecnicamente Workers buyout ed è lo strumento di cui l'Italia ha bisogno. Voi amate l'azienda e il vostro lavoro, voi dovete salvarlo e io mi batterò per questo". Lo dice, a margine di un incontro elettorale a San Giovanni Teatino (Chieti), il leader del M5s ed ex premier Giuseppe Conte, intrattenendosi con i lavoratori della Riello di Cepagatti (Pescara) interessati dall'annunciata chiusura dello stabilimento con il licenziamento di 71 addetti. L'azienda, infatti, ha deciso di delocalizzare in Polonia. Nell'illustrare la situazione all'ex premier, i lavoratori si sono detti disponibili ad andare avanti da soli, spiegando che la tecnologia con cui lavorano oggi è stata creata proprio da loro. Conte da un lato ha sottolineato che il decreto anti delocalizzazioni va fatto e subito, dall'altro ha evidenziato come sia impossibile imporre ad un'azienda di restare. "Da presidente del Consiglio - ha detto - mi avete visto spesso mettere la faccia nelle crisi di impresa. Dalla mia esperienza, quella delle cooperative dei lavoratori è la soluzione migliore. In questo momento al Mise ci sono 87 tavoli di crisi. Lo Stato non ha strumenti per risolverli. Può però favorire, laddove ci sono le condizioni, dove c'è un prodotto tecnologicamente competitivo, i lavoratori stessi". "Chiederemo subito al viceministro allo Sviluppo Economico Alessandra Todde di aprire un tavolo", ha concluso Conte parlando con i lavoratori.
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