"Un preavviso cosi breve, probabilmente per assicurarsi la presenza di 'illustri' rappresentanti politici a discapito di persone 'comuni', rende la cerimonia di inaugurazione del Parco della Memoria una passerella, a cui non parteciperò e spero che non partecipino né i familiari delle vittime né la cittadinanza: sono esterrefatto e profondamente indignato ed addolorato". A reagire così è Vincenzo Vittorini - che nel sisma del 2009 all'Aquila ha perso la moglie Claudia e la figlia Fabrizia - all'annuncio della inaugurazione del Parco della Memoria per martedì 28 settembre, cerimonia alla quale sono attesi il premier Mario Draghi e del ministro per il Sud Mara Carfagna.
"Per un evento cosi importante - spiega Vittorini in una nota - avevamo chiesto ed ottenuto, di comune accordo con il Comune dell'Aquila, lo spostamento dell'inaugurazione dal 6 aprile (in piena pandemia Covid) ad un periodo più 'tranquillo' per permettere la partecipazione da un lato di tutti i familiari delle vittime o di una rappresentanza degli stessi e dall'altro la partecipazione della città per un momento di condivisione e per superare le annose 'diversità di opinione' riguardo il luogo della Memoria che non è di qualcuno, ma è e sarà sempre della intera città".
"Oggi vengo improvvisamente a conoscenza - sottolinea - che martedi ci sarà l'inaugurazione del Parco della Memoria, in cui sia i familiari delle vittime che i cittadini rappresenterebbero degli 'orpelli' o peggio delle 'marionette' di una manifestazione prettamente politica che mette, per me, definitivamente la parola fine su un'annosa vicenda che purtroppo ha visto il Parco della Memoria come un punto di divisione della città piuttosto che come un luogo di unione della cittadinanza tutta colpita dalla tragedia del 6 Aprile 2009. Essere invitati oggi a soli cinque giorni dalla manifestazione, rappresenta lo schiaffo definitivo e la beffa che questa città e la sua amministrazione, presente e passata, hanno dato alle vittime e ai loro familiari".
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