Sindacati in sit in davanti alla
Prefettura per accendere nuovamente i riflettori sulla
drammatica situazione dei 34 lavoratori della Diba Metalli, che
da tre mesi sono senza stipendio e senza ammortizzatori sociali.
L'azienda di Giulianova a giugno è finita in una vicenda
giudiziaria che ha portato al sequestro dello stabilimento da
parte del tribunale di Chieti e al successivo dissequestro.
L'azienda è ancora ferma e non ci sono certezze sul futuro.
"I lavoratori non percepiscono un euro da tre mesi - spiega
Natascia Innamorati, della Fiom Cgil - cioè da quando all'esito
del sequestro, come organizzazioni sindacali, scrivemmo
immediatamente al tribunale per consentire loro di prendere
almeno la mensilità di giugno. Adesso la situazione è diventata
insostenibile e c'è il rischio di un problema sociale molto più
ampio. Questi lavoratori, infatti, rischiano di perdere la casa,
di perdere l'auto. Oltre a non percepire le retribuzioni,
infatti, non percepiscono nemmeno l'ammortizzatore sociale, che
non è stato possibile attivare per un limbo formale dovuto alla
procedura".
Una situazione che Cgil, Cisl e Uil hanno rappresentato alla
Prefettura in un incontro con il capo di gabinetto Francesco
Baiocco, in rappresentanza del prefetto. "Nel corso
dell'incontro abbiamo rappresentato alla prefettura la
situazione che vivono questi 34 lavoratori - ha sottolineato
Marco Boccanera della Fim Cisl - noi siamo molto rispettosi del
lavoro della magistratura, ma stiamo notando che lo stesso
rispetto non c'è per le parti sociali. Nonostante i numerosi
solleciti fatti sia al commissario che al giudice delegato,
infatti, non abbiamo ricevuto nessuna chiamata. Nel frattempo i
lavoratori sono senza stipendio e vivono una totale incertezze
sul futuro". Nel corso dell'incontro da parte della Prefettura,
come evidenziano i sindacati, "c'è stata la massima
disponibilità alla convocazione di un tavolo con tutte le parti
interessate per cercare una soluzione alla vicenda". Per Cgil,
Cisl e Uil l'obiettivo è quello di garantire una copertura
economica ai lavoratori e trovare la strada per far ripartire
l'azienda.
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